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Caso Argo 1, il Ps sollecita un'inchiesta amministrativa

(Samuel Golay)
24 marzo 2017
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Il PS chiede d’istituire al più presto un’inchiesta amministrativa per fare luce sullo scandalo ‘Argo 1’, la ditta di sorveglianza che per tre anni, su mandato diretto del Dipartimento sanità e socialità, si è occupata della sicurezza nei centri temporanei di accoglienza di richiedenti l'asilo. Agenzia per la quale lavorava il presunto reclutatore dell'Isis e il cui direttore è indagato tra l'altro per usura e atti di violenza.

“È imperativo rispondere con maggiore chiarezza e trasparenza alle domande suscitate dal caso affinché i legittimi dubbi vengano dissipati – si legge nel comunicato stampa firmato dal presidente socialista Igor Righini –. È fondamentale individuare e valutare negligenze, errori e responsabilità”.

Un'inchiesta amministrativa permetterebbe, a mente del Ps, di venire a conoscenza dei fatti “per fare piena luce sulla vicenda”, consentendo al governo di “fornire solide spiegazioni”. Solo così sarà possibile “riacquisire la fiducia dei cittadini, erosa dall’attesa di risposte e da informazioni contraddittorie”.

“Le zone d’ombra e gli interrogativi sono tuttora molti – prosegue la nota –. Il fatto che il Consigliere di Stato Paolo Beltraminelli abbia dimenticato che ‘Argo 1’ stesse svolgendo un mandato diretto ricondotto tacitamente. Le ragioni per cui le informazioni sono state rese note solo in seguito a più fughe di notizie pubblicate dai media. Il motivo della scelta di ‘Argo 1’, un’agenzia di sicurezza priva di un’esperienza riconosciuta nel campo dell’asilo, il cui passato societario avrebbe dovuto fare scattare più di un allarme. L’argomento dell’urgenza è ricevibile in materia di logistica dell’accoglienza, ma non lo è per quanto riguarda la sicurezza e dei mandati diretti per 3,4 milioni di franchi”.

“Alla luce dei quesiti aperti e della gravità del caso, i tentativi di banalizzazione non sono accettabili così come non è ammissibile che i responsabili dei dipartimenti interessati si rifugino nel silenzio rimandando le risposte all’esito delle inchieste in corso. Oltre alle dimensioni amministrative e giudiziarie, il caso esige chiarezza e coerenza anche sul piano politico”.

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