Lugano

Carige, inflitte pene più pesanti rispetto alle richieste dell'accusa

22 febbraio 2017
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Mano pesante dei giudici di Genova nel processo sulla maxi truffa immobiliare ai danni della Banca Carige, il più importante istituto di credito ligure. Il collegio giudicante è andato oltre alle richieste del pubblico ministero Silvio Franz.
La condanna più pesante è stata inflitta all’uomo d’affari Sandro Maria Calloni, residente a Lugano che è stato condannato a nove anni e due mesi, ben oltre rispetto alla richiesta formulata dall’accusa. Otto anni e due mesi (contro una richiesta di sei anni) per Giovanni Berneschi, ex presidente di Carige, con l’applicazione della libertà vigilata. All’epoca dei fatti Berneschi era in numero due dei banchieri italiani. Otto anni e sei mesi (richiesta di sette anni) per l’immobiliarista Ernesto Cavallini, con libertà vigilata e sette anni a Ferdinando Menconi (come richiesto dal pm) ex capo ramo assicurativo Carige Vita Nuova. Inflitta invece una pena nei limiti della sospensione condizionale della pena, per gli altri tre imputati. I giudici hanno accolto la richiesta di confisca di beni per una quarantina di milioni di euro. Quasi cinque per Calloni che èstato a lungo il gestore dell’Albergo Admiral a Lugano.
Della maxi truffa si era avuta notizia nel maggio 2014, con gli arresti di sette persone, fra cui il consulente d’affari Luganese Davide Enderlin edex concligliere comunale di Lugano, la cui posizione è all’esame del Tribunale di Milano (il processo riprende il prossimo mese di marzo). La posizione di Enderlin dal gup di Genova era stata stralciato, dopo che i difensori aveva sollevato l’eccezione della competenza territoriale. Se da parte di Enderlin c’è stata la partecipazione alla truffa, questa si sarebbe svolta nella capitale lombarda: questa è la tesi della difesa. La maxi truffa sarebbe stata quella di far acquistare immobili a prezzi gonfiati a Carige Vita Nuova immobili, per reinvestire le plusvalenze all’estero. Come l'Holiday Inn di Lugano, che già era di proprietà di Menconi. All’acquisto erano interessati Calloni e Berneschi. Stando all’accusa Enderlin avrebbe avuto un ruolo di primissimo piano nella trattativa per l’hotel in riva al Ceresio. Il consulente d’affari luganese in tutti gli interrogatori è stato sottposto ha sempre affermato di essere stato all’oscuro sulla provenienza dei capitali per l’acquisto delle quote societarie dell’Holiday Inn.

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