Società

Blue Whale: mito senza prove. I video delle Iene erano falsi. La psicosi però rimane

Uno screenshot del servizio delle iene
9 giugno 2017
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L'impalcatura della vicenda della Blue Whale Challenge scricchiola sempre di più. Esiste o no una manipolazione attuata tramite social network, che, prova dopo prova, spingerebbe i giovani all'autolesionismo, e infine al suicidio? Per ora non è emerso, né in Svizzera né in Italia, alcun caso direttamente collegato alla sfida. E soprattutto non ne erano emersi prima della trasmissione delle Iene in Italia. Questo dobbiamo tutti tenerlo presente. 

Perché quando la responsabilità collettiva ce la si è giocati a colpi di sensazionalismo, cavalcando un'onda che si è tradotta in psicosi nel giro di qualche giorno (tanto da far presentare un atto parlamentare anche al governo cantonale, che rimandava a due casi presunti in Svizzera, mai accertati), non resta altro da fare che appellarsi alla responsabilità individuale. Che implica, anche, la “fatica” di leggere, documentarsi, informarsi. Il caso Blue Whale è complesso e prima di spaventare praticamente tutti, bisognerebbe avere la decenza di porsi almeno la domanda: ma sarà vero?

Attivissimo: Blue Whale è un mito senza prove

“Vorrei dirlo subito, chiaro e tondo: il Blue Whale Challenge, la serie di sfide coordinate da fantomatici 'curatori' che porterebbero al suicidio di cui si parla tanto ultimamente, soprattutto dopo un servizio trasmesso da Le Iene il 14 maggio scorso, per ora è un mito senza prove”. Così attacca Paolo Attivissimo sul suo blog, nell'articolo dal titolo 'Blue Whale, mito di morte pericolosamente gonfiato dal giornalismo sensazionalista'.

Il noto informatico mette in guardia. Un mito senza prove che “rischia di trasformarsi in realtà se si continua a parlarne in modo irresponsabile, sensazionalista e acchiappaclic, quasi compiacendosi di raccontarne i dettagli, di descrivere l'elenco preciso delle sfide da superare, come stanno facendo tanti giornali e come ha fatto appunto 'Le Iene' con un servizio agghiacciante, durato oltre mezz'ora, che ha indugiato lungamente su immagini scioccanti ma ha portato ben pochi elementi concreti e ha spesso creato accostamenti falsi e ingannevoli”.

In Italia il 'Fatto Quotidiano' smaschera le Iene: i video sono dei falsi

Accostamenti falsi e ingannevoli? Alla faccia! In un'intervista al Fatto Quotidiano, finalmente le Iene vengono allo scoperto. “Perché quei video bufala?” Chiede Selvaggia Lucarelli alla 'iena' Matteo Viviani. La risposta: “Me li ha girati una tv russa su una chiavetta e ammetto la leggerezza nel non aver fatto tutte le verifiche”. Insomma, tutti i video utilizzati nel servizio non sono collegati al Blue Whale, alcuni sono addirittura falsi. Viviani è comunque convinto di aver fatto la cosa giusta: “questo fenomeno esiste”, e che dunque merita tutta l'attenzione del caso. 

Il fenomeno dei bulli e predatori esiste online: parliamo di quello

Il fenomeno del suicidio giovanile esiste, ed è sempre esistito, così come quello dell'autolesionismo. Con l'avvento delle nuove tecnologie si sono poi diffusi gruppi online e pagine social “che alimentano il disagio giovanile e sono infestate da bulli e predatori”, rileva ancora Attivissimo. Blue Whale dunque “è solo una delle tante etichette”, che però ha beneficiato in queste settimane di una visibilità senza precedenti e che, di nuovo, persone pericolose sono pronte a sfruttare. 

“È importante parlare della questione nel suo complesso con i propri figli o allievi – commenta ancora Attivissimo – per evitare che si diffondano false credenze sull'onnipotenza di questi "tutor" o "curatori", come è già accaduto per altri casi”.

Tra chi ha ricostruito tutta la vicenda c'è anche il sito Valigia Blu, che ripercorre tutta la storia partita effettivamente dalla Russia (ma senza legami accertati tra suicidi e Blue Whale), e gonfiata a dismisura alle nostre latitudini dopo il servizio delle Iene. Lo dimostrano, tra gli altri, i dati del motore di ricerca Google: prima di metà maggio, “la frequenza di ricerche è praticamente nulla”.

Questo l'articolo di Valigia Blu.

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