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Arrivano le specie aliene!

L’oca egiziana sta diventando un problema in Eur
12 agosto 2017
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Un mese fa l’Unione europea ha inserito dodici nuove varietà nell’elenco delle “specie aliene invasive” (Ias) – dette anche neofite e neozoi –, piante ed animali esotici che riescono ad adattarsi agli habitat europei danneggiando gli ecosistemi locali. Sulla lista degli “osservati speciali” sono finiti per esempio l’oca egiziana, la pianta dei pappagalli, il cane procione e il topo muschiato.
Secondo il Wwf si sta andando nella direzione giusta e nei prossimi anni sarà necessario un piano d’azione concreto per gestire un fenomeno sempre più preoccupante: la colonizzazione degli habitat locali da parte delle nuove specie è, infatti, la seconda causa di estinzione per la flora e la fauna europee. Il cane procione, in particolare, è un animale sempre più popolare, e per quanto sia simpatico da vedere pochi sanno che è uno dei principali vettori della rabbia in Europa e una grande minaccia ecologica.
Le specie invasive possono avere pesanti ripercussioni sul piano sociale ed economico: l’impatto è di oltre 13 miliardi di franchi annui nella sola zona Ue. La cozza zebra (Dreissena polymorpha), il gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii), il visone americano (Mustela vison), il giacinto d’acqua (Eichornia crassipes), il poligono del Giappone (Reynoutria japonica) e la panace di Mantegazzi (Heracleum mantegazzianum) causano danni per centinaia di milioni di franchi l’anno. In mancanza di adeguati provvedimenti per eradicare o controllare la diffusione di queste specie, la situazione non potrà che peggiorare ed è praticamente certo che questa tendenza sarà ulteriormente esacerbata dai cambiamenti climatici.
I tassi di crescita delle invasioni biologiche sono esponenziali: il numero di specie aliene è cresciuto negli ultimi 30 anni del 76% in Europa. La crescente diffusione delle specie aliene è generalizzata a livello mondiale senza che ci siano ancora segnali di rallentamento di questa crescita. L’arrivo di molte specie aliene avviene spesso in modo inconsapevole da porti e aeroporti. Ma spesso e volentieri avviene in maniera volontaria: c’è chi commercia con piante ornamentali esotiche e animali da compagnia, così come introduce specie aliene per le attività di pesca. Poi ci sono i cittadini che – una volta che si sono stancati – rilasciano un animale (la testuggine palustre americana ne è un esempio e ha messo a rischio l’esistenza della testuggine palustre europea, conosciuta anche come Emys in Ticino). E poi ci sono animali che fuggono da allevamenti o da zoo. Un problema globale, che dovrà essere controllato.

Il gambero americano

Il gambero americano è una specie molto resistente e aggressiva. Le popolazioni raggiungono importanti densità ed è la specie di gambero attualmente più diffusa d’Europa. Fu importata in Europa per motivi gastronomici e in Svizzera fu immessa deliberatamente in natura nel corso del 20° secolo per compensare le perdite del gambero indigeno (Austropotamobius pallipes) dovute all’afanomicosi (peste del gambero). Presente nel 17% degli specchi d’acqua e nel 15% dei corsi d’acqua svizzeri che contengono gamberi. In Ticino troviamo il gambero americano nei laghi e corsi d’acqua a corrente lenta. Presenza massiccia nel Ceresio dove è arrivato nel 1990 e in alcuni corsi d’acqua associati (canali e tratto finale del Vedeggio, Magliasina, Tresa). Presente in almeno 15 siti nel lago di Lugano (soprattutto golfo di Agno e Ponte Tresa e 6 siti negli immissari e nella Tresa). Nel lago di Varese è presente un’importante popolazione del gambero rosso americano (Procambarus clarkii), specie che implica problemi maggiori rispetto alle altre specie di gambero esotiche (nella lista delle 100 peggiori specie invasive d’Europa).

La cimice marmorizzata

Tutti l’abbiamo vista e in tanti si chiedono da dove arrivi: la cimice marmorizzata è un insetto appartenente al grande gruppo delle cimici. Assomiglia molto alle cimici autoctone (è grigio-marroncina marmorizzata molto simile ad altre specie presenti sul nostro territorio come per esempio la Rhaphigaster nebulosa). Ma questa è originaria dell’Estremo Oriente e si pensa che i primi individui siano stati portati in Europa involontariamente attraverso il commercio. Ufficialmente è stata ritrovata in Europa nel 2007 vicino a Zurigo. In Ticino è stata avvistata per la prima volta nel 2013. L’insetto si è rivelato capace di riprodursi alle nostre latitudini e, in assenza dei nemici naturali in grado di contenerlo, anche di proliferare. In agricoltura negli ultimi anni sono stati segnalati danni alla produzione, soprattutto di frutta e ortaggi.

Il Poligono del Giappone

Se non si conosce questa pianta nemmeno ci si fa caso: eppure il Poligono del Giappone è diventato una vera e propria piaga. Può raggiungere i tre metri di altezza e cresce spesso lungo i corsi d’acqua. Parliamo di una pianta invasiva con una forte capacità riproduttiva. Forma delle popolazioni grandi e dense ed è molto difficile da eliminare.
Minaccia in modo serio la flora indigena e rende instabile il terreno. Infatti in inverno le parti aeree muoiono, esponendo il suolo al pericolo dell’erosione. Per liberarsene bisogna estirpare le piante con tutte le radici.
Se il numero di piante è molto elevato, eseguire sfalci molto frequenti. Non solo: il materiale non va lasciato sul posto, ma messo nei sacchi della spazzatura da smaltire con i rifiuti solidi urbani.
In Svizzera è assolutamente vietato compostare gli scarti, visto che tornerebbe a crescere.

Sorvegliati speciali

Con l’entrata in vigore il 2 agosto del primo aggiornamento del Regolamento Eu 2016/1141 contenente la lista delle specie aliene invasive (Ias) di rilevanza unionale, salgono a 49 le specie aliene invasive pericolose per il territorio europeo. Parliamo del 2% di tutte le specie invasive presenti in Europa. Ecco la lista delle specie invasive che vengono tenute sotto controllo al momento:


Piante

Erba degli alligatori
(Alternanthera philoxeroides)
Pianta dei pappagalli
(Asclepias syriaca)
Baccaris (Baccharis halimifolia)
Cabomba di Carolina
(Cabomba caroliniana)
Il giacinto d’acqua
(Eichhornia crassipes)
Elodea (Elodea nuttallii)
Rabarbaro gigante/cileno
(Gunnera tinctoria)
Panace di Mantegazzi
(Heracleum mantegazzianum)
Golpar (Heracleum persicum)
Heracleum sosnowskyi
Soldinella reniforme
(Hydrocotyle ranunculoides)
Balsamina ghiandolosa
(Impatiens glandulifera)
Peste d’acqua arcuata
(Lagarosiphon major)
Porracchia a fiori grandi
(Ludwigia grandiflora)
Porracchia plepoide
(Ludwigia peploides)
Lysichiton americano
(Lysichiton americanus)
Microstegium vimineum
Millefoglio d’acqua/americano
(Myriophyllum aquaticum)
Foxtail (Myriophyllum heterophyllum)
Partenio (Parthenium hysterophorus)
Penniseto allungato
(Pennisetum setaceum)
Persicaria (Persicaria perfoliata)
Kudzu (Pueraria lobata)  

Invertebrati

Gambero americano
(Orconectes limosus)
Gambero della California
(Pacifastacus leniusculus)
Gambero rosso della Louisiana
(Procambarus clarkii)
Gambero marmorato
(Procambarus fallax f. virginalis)
Gambero virile (Orconectes virilis)
Granchio di Shanghai
(Eriocheir sinensis)
Calabrone asiatico
(Vespa velutina nigrithorax)  

Mammiferi

Cane procione
(Nyctereutes procyonoides)
Coati rosso (Nasua nasua)
Mangusta indiana
(Herpestes javanicus)
Muntjak della Cina (Muntiacus reevesi)
Nutria (Myocastor coypus)
Procione (Procyon lotor)
Scoiattolo di Pallas
(Callosciurus erythraeus)
Scoiattolo grigio nordamericano
(Sciurus carolinensis)
Scoiattolo volpe (Sciurus niger)
Tamia siberiano (Tamias sibiricus)
Topo muschiato (Ondatra zibethicus)  

Pesci

Pseudorasbora (Pseudorasbora parva)
Chinese Sleeper (Percottus glenii)  

Rettili

Testuggine palustre americana
(Trachemys scripta)

Anfibi

Rana toro americana
(Lithobates catesbeianus)  

Uccelli

Gobbo della Giamaica
(Oxyura jamaicensis)
Ibis sacro (Threskiornis aethiopicus)
Oca egiziana (Alopochen aegyptiacus)
Cornacchia indiana (Corvus splendens)

 

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