Mendrisio

Altre modine a Valera. 'È una provocazione'

5 agosto 2017
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Il progetto, per ora, è all’esame (interno) dell’Ufficio tecnico di Mendrisio. Con tutta probabilità bisognerà attendere di aver superato Ferragosto per scorgere in pubblicazione la domanda di costruzione che, nelle intenzioni dell’Immobiliare B&B (costola della Benoil Sa), dell’Immobiliare Tercon e della Piccadilly – in altre parole gruppo Baumgartner e dintorni –, darà forma a un deposito e a un lavaggio per autobus. Di più, per ora, non si sa. Alla Benoil, da noi interpellata, «non si rilasciano dichiarazioni», ci siamo sentiti dire. Sta di fatto che le modine sono già spuntate e che ad attirare l’attenzione, come riferito venerdì dall’‘Informatore’, è il luogo scelto per insediare l’infrastruttura: un terreno tra il vecchio binario di servizio per il trasporto di idrocarburi e la strada del Pizzuolo a Rancate. Come dire, comparto Valera.

Per i ‘Cittadini per il territorio’ e per Insieme a Sinistra (Is) equivale a una dichiarazione di guerra. I primi sono già pronti a rispondere con un’opposizione, ci conferma il coordinatore Ivo Durisch. Mentre Is non intende accettare quella che considera una “provocazione”. La pianificazione cantonale, ricorda in una nota, va in tutt’altra direzione; e si prefigge di dare la precedenza a verde e agricoltura. Eppoi, richiama Durisch, c’è pure il Programma di agglomerato di terza generazione approvato da tutti i Comuni con cui misurarsi. Insomma, “mancano le basi legali per accordare una licenza edilizia”, scandisce la Sinistra, che si appella ad Autopostale. I promotori sembrano proprio aver pensato all’azienda di trasporto: il contratto per l’area a ridosso della stazione scade a maggio 2019. Una tale soluzione potrebbe interessare l’azienda? «È troppo presto per pronunciarsi – ci dice la portavoce di Autopostale Katharina Merkle –: non abbiamo i dettagli. Non solo mancano ancora due anni, non abbiamo ancora nulla di concreto. Ci stiamo guardando attorno, ma non c’è un progetto definitivo». Il coordinatore dei ‘Cittadini’ confida che l’azienda guardi a spazi industriali già esistenti. «Non è accettabile, vista la situazione ambientale del distretto, che si vadano ad aprire nuove aree edificabili – rincara Durisch –. Chi pianifica e stacca le licenze dovrebbe pensarci».

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