Auto e moto

Alfa Romeo Stelvio

La nostra prova si è snodata lungo le più impegn
15 aprile 2017
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La casa del biscione raddoppia: dopo la Giulia ecco la Stelvio, tassello fondamentale per fare incetta di ordini nel redditizio mondo dei Suv.
Ecco la prova completa per sapere tutto sul primo e attesissimo “tuttofare” del marchio.

Se alla Giulia si chiedeva la sostanza necessaria per il ritorno all’antico blasone dell’ultracentenario costruttore italiano (fondato nel 1910), il “raddoppio” realizzato dall’atteso Suv Stelvio è chiamato a rispondere ad una richiesta di conferma, tuttavia allargata: qui ci si sposta sul terreno del mezzo versatile per eccellenza, chiamato a soddisfare diverse esigenze contemporaneamente. Per la sua prima “tuttofare” nella storia, la Casa italiana non ha voluto tuttavia prescindere dalla connotazione dinamica di alto profilo: in poche parole, anche la Stelvio vuole essere in prima battuta un veicolo per il piacere di guida. Missione riuscita? Nel complesso sì e con buon merito, giudizio che media sensazioni al volante di indubbia qualità con qualche neo di gioventù.
Partiamo dunque da qui, dalla strada… “pilotata”. Ai comandi della Stelvio, si ritrova il feeling offerto dalla Giulia di derivazione (pianale, meccanica), in special modo attraverso uno sterzo che sui percorsi medio-veloci offre sensibilità e precisione sinceramente al di sopra della media di categoria; il tutto senza richiedere particolare impegno o speciali doti di controllo, giacché la Suv italiana è sempre intuitiva, semplice da capire, mai nervosa. Prova ne è che, anche provocandola con eccessiva aggressività e con azioni scomposte (cioè guidando “male”), la notevole neutralità lascia subito spazio ad un sottosterzo controllato e ad una sottile perdita di precisione dell’avantreno che hanno l’effetto di calmierare ogni possibile reazione dell’auto; la quale si limita a seguire comunque il filo della traiettoria. Dunque vettura facile e capace di perdonare gli eccessi, al prezzo di un feeling leggermente meno cristallino nello stretto tortuoso che però ci sta tutto su un modello alto di baricentro, soprattutto pensato per fare tante cose.
Partendo dallo star bene a bordo. Nell’abitacolo, lo stile riprende anche qui l’ambiente Giulia, attraverso un arredo adattato ai differenti volumi dell’auto. La seduta appare rialzata con decisione, anche a sedile nella regolazione più bassa: ben 19 cm più in alto rispetto alla berlina. La posizione di guida è ad ogni modo ben personalizzabile, dietro la sistemazione ottimale per due adulti fatta eccezione per un’accessibilità solo discreta. Bene il vano di carico, dalla cubatura adeguata (525 litri) e ben attrezzato. Capitolo comandi: eccellenti volante sportivo con suggestivo pulsante di avviamento e palette del cambio fisse, in alluminio; pulsanti e regolazioni secondarie sono minimalisti, però chiari ed intuitivi, materiali e finiture in linea con le aspettative di qualità richieste ai modelli del segmento medio-superiore. Leggermente sottotono, invece, il comparto tecnologia/infotainment di bordo, al momento privo di head-up display, interfacce di comunicazione smartphone e funzionalità accesso web/hot spot wifi.
La meccanica è in linea con le aspettative dinamiche, in special modo il 2.0 benzina Turbo iniezione diretta da 280 cv. Giusto poco convincente la sonorità, mantenuta su toni alti e smorzati – servirebbe un timbro di basso e possente –, mentre l’erogazione piena a tutto campo è da unità moderna e permette elevate prestazioni e sensazioni, anche grazie ai 400 Nm di coppia a 2250 giri: i 5”7 dichiarati nello scatto 0-100 km/h da fermo ci stanno tutti, ed in modalità Dynamic (consueto selettore Dna sul tunnel) si apprezzano la risposta ancor più mordente di gas e passaggi marcia del cambio automatico ZF a otto rapporti. Trazione integrale Q4 pressoché impeccabile; molto scorrevole, predilige la trazione posteriore per accompagnare al meglio la sportività di fondo. La motricità controllata elettronicamente è altrettanto adeguata, seppur talvolta un po’ troppo soffocata dall’Esp non disinseribile. Anche regolate sulla posizione standard, le sospensioni conservano una certa consistenza sulle lievi asperità; in compenso, l’insonorizzazione appare convincente a tutte le andature. Completo il pacchetto di ausili attivi alla guida. La Stelvio è in vendita a partire da 54’150.– Chf.

Scheda Tecnica

Motore4 cilindri, turbo-benzina e turbodiesel
Potenzada 210 a 280 cavalli
TrazioneIntegrale
CambioAutomatico 8 rapporti 
Consumida 4.8 l/100 km
Prezzoda 54’150 CHF
Ideale perChi a un Suv, oltre alla praticità, richiede anche qualità dinamiche eccelse.
Si distingue perTraslare il fascino di Alfa Romeo in un corpo vettura assolutamente nuovo.

 

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