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Abusa del fratellino per soddisfare la 'fidanzata virtuale', in realtà un pedofilo: adolescente adescato in Facebook e poi arrestato

Comunicazione facile
11 ottobre 2017
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Questa è una storia che dice qualcosa del nostro tempo, delle sue insidie, virtuali e reali, e delle conseguenze che possono avere. Il tutto a partire da un'apparente amicizia nata su Facebook.

Un minorenne lombardo credeva infatti di aver instaurato una relazione a distanza con "una ragazza di diciassette anni, piuttosto avvenente", dietro la quale si nascondeva in realtà un pedofilo: questo è stato l'inizio di una discesa agli inferi per il ragazzo fino a indurlo, dopo qualche resistenza, a compiere abusi sul fratellino di 10 anni più piccolo per soddisfare, con le immagini, i desideri sessuali della "fidanzatina virtuale".

Una storia dai contorni aberranti portata alla luce dalle indagini della polizia postale di Verona. Il minore, arrestato a maggio in esecuzione di un mandato europeo in Inghilterra, dove si era trasferito con la famiglia, è stato ora estradato in Italia. Precedentemente la polizia postale aveva arrestato l’adescatore, un uomo di 40 anni, singolo e disoccupato, residente nel comasco.

Dopo il trasferimento in Italia, il giovane, secondo quanto si è appreso, ha confermato agli inquirenti l’autenticità dei fatti emersi dalle indagini. L’adolescente dovrà ora rispondere dei reati di violenza sessuale su minore, atti sessuali con minore e divulgazione di materiale pedopornografico, aggravati dall’abuso di relazioni domestiche.

La vicenda al centro dell’indagine è emersa dopo l’arresto del quarantenne per detenzione di ingente materiale pedopornografico. L’uomo è attualmente in carcere. Proprio attraverso l’attività di analisi dei dispositivi che gli sono stati sequestrati, gli inquirenti sono riusciti a risalire alla sconvolgente storia di abusi riguardante i due fratelli.

Dalle analisi sul pc e sul cellulare, infatti, è risultato che l’uomo, nascondendosi dietro un profilo Fb, creato utilizzando un nome femminile di fantasia e la foto di una ragazza 17enne, aveva intrapreso amicizie virtuali con minori, prevalentemente di sesso maschile. Una volta ottenuta in chat la fiducia degli adolescenti con i quali veniva in contatto, ne acquisiva i numeri di cellulare per dialogare direttamente con le giovani vittime e creare in questo modo una "intima complicità".

Tra le numerose conversazioni su Whatsapp passate al setaccio, l’attenzione degli investigatori si è concentrata in particolare sul minorenne lombardo, che non si era limitato a produrre foto di sé stesso, ritratto in atteggiamenti sessualmente espliciti da inviare alla sua "fidanzatina virtuale", ma si era spinto, dopo qualche resistenza iniziale ad esaudire le sue richieste di coinvolgere negli atti sessuali anche il proprio fratellino.

Gli investigatori, a quel punto, hanno chiesto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Brescia di sollecitare l’arresto del fratello maggiore, che però nel frattempo aveva lasciato l’Italia assieme alla famiglia. L’ordine è stato eseguito dagli organi di polizia del Regno Unito.

Sono in corso ulteriori approfondimenti per accertare se il minore abbia inviato ad altri utenti i file  autoprodotti e se vi siano eventuali responsabilità da parte di componenti della famiglia per gli abusi compiuti.

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