Mondiali di hockey

"Faremo di tutto per prenderci la rivincita 5 anni dopo"

Patrick Fischer non sta più nella pelle. Mentre Michael Fora trattiene a stento l'emozione: 'L'ultimo minuto è durato un anno'

19 maggio 2018
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Patrick Fischer è raggiante, dopo aver conquistato la finale a spese del Canada. «Sono fiero dei ragazzi, che non si sono risparmiati in quella che è stata una grande battaglia. È incredibile, e sapevamo che ci sarebbe voluta una grande prova. Nei primi 10 minuti non siamo stati abbastanza aggressivi, poi abbiamo effettuato anche qualche check importante, iniziando a intuire che questo Canada non era imbattibile. Siamo stati bravi a segnare nei momenti importanti. In seguito Genoni è stato fantastico. Ora possiamo prenderci la rivincita contro la Svezia, 5 anni dopo: faremo di tutto per sfruttare questa occasione. La Svezia? È fortissima, davvero, ma tutto è possibile. Nella prima partita contro gli scandinavi a questi Mondiali abbiamo incassato penalità stupide che ci sono costate caro, dobbiamo evitare di ripetere questi errori. Le energie ci sono: del resto siamo a una finale, e chi non ne ha in circostanze del genere direi che non è al posto giusto».

Michael Fora mostra un sorriso mai visto prima. «Che emozione! Che emozione! È stata una bellissima partita: nel finale abbiamo sofferto, ma questo rende ancora più bella la vittoria. L’ultimo minuto è durato un anno... Ci siamo sacrificati, e questa è stata la chiave della vittoria. E per me giocare contro uno come come McDavid è stato un qualcosa di speciale, d’incredibile. Se riuscirò a dormire? Devo, perché il sonno aiuta a recuperare le forze. Ma sarà sicuramente una nottata diversa dal solito...».  

Tra i grandi protagonisti c'è senz'altro anche Grégory Hofmann, l'autore del secondo gol. «Era importante segnare in powerplay, e dopo qualche tentativo a vuoto finalmente ci siamo installati nello slot. È una rete che ci ha fatto bene e ci ha dato energia. Ci abbiamo sempre creduto, siamo stati uniti, non è stato facile, il Canada è stato ottimo, abbiamo sofferto, Genoni ha fatto un incredibile lavoro. In una finale contano fame, grinta e dettagli. E non so se riuscirò ad addormentarmi, ma anche se non dovessi riuscirci sarò pronto lo stesso».

Enzo Corvi è entusiasta. «Incredibile. Che figata! Genoni è stato una bestia, e ci ha tenuti a galla. Abbiamo veramente un grande gruppo. In ogni caso una medaglia ora è sicura, e se contro una fortissima Svezia non sarà facile, indubbiamente non dovremo mancare l’entrata in materia come ci era capitato nella prima sfida, nella fase preliminare».

Simon Moser è uno dei giocatori che furono in pista nella finale del 2013 a Stoccolma. «Difficile fare paragoni: in Svezia era andato tutto liscio già dall’inizio, qui invece abbiamo avuto dei momenti no e abbiamo subito delle sconfitte. Sono senza parole, due finali dei Mondiali in carriera, è incredibile: la prima l'ho persa, ora la seconda voglio vincerla. Questo risultato è la ricompensa per il nostro duro lavoro. Oggi la nostra difesa ha fatto un grande lavoro e dietro poi Genoni ha giocato in modo pazzesco. Specialmente nella seconda parte di gara, in cui non abbiamo quasi mai avuto il disco e il Canada ha fatto molta pressione, impedendoci di prendere l’iniziativa».

Kevin Fiala, invece, aveva detto sin dal suo arrivo a Copenhagen che era volato sin qui per vincere una medaglia. «Vedi? Ci siamo riusciti – sorride –. Adesso però vogliamo andare sino infondo. È bellissimo, non ho parole, ma ci ho sempre creduto, Già sull’aereo con Roman (Josi ndr) ne avevamo discusso, eravamo fiduciosi».

Le ultime parole sono di Bill Peters, il coach dei canadesi. «È una delusione. Ma noi abbiamo fatto troppo poco per vincere, devo fare i complimenti alla Svizzera e al suo portiere. E vi posso garantire che non l’abbiamo sottovalutata: sapevamo della sua forza, del resto aveva eliminato la forte Finlandia nei quarti di finale».

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