Mondiali di hockey

Svizzera vincente e assai convincente

I rossocrociati battono la Slovacchia 2-0 nel secondo impegno al Mondiale in Danimarca. Dove un Scherwey in grande spolvero fa la parte del leone

Keystone
6 maggio 2018
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L’incantesimo si è spezzato. La Svizzera batte per la prima volta a un Mondiale la Slovacchia (dopo 4 sconfitte e 2 pareggi) e sale al terzo posto di gruppo con cinque punti, dietro a Russia e Svezia entrambe a quota 6. Vittoria meritata e convincente: solo nel finale del periodo centrale gli elvetici soffrono. L’unica nota dolente è il powerplay che non funziona ancora a dovere. 

La Svizzera si presenta contro la Slovacchia con Berra in porta al posto di Genoni. Assente Andrighetto, sospeso a causa della penalità di partita ricevuta ieri contro l’Austria. Fischer, speculando sui possibili arrivi dalla Nhl di Josi, Fiala e Meier, decide di non iscrivere Walser e schiera dunque soli 11 attaccanti. Il dodicesimo lo fa Genazzi, lui che all’inizio della carriera era un attaccante prima di venir riciclato in qualità di difensore. Anche Siegenthaler e Sutter restano ovviamente in tribuna. Rod gioca al posto di Andrighetto in linea con Scherwey e Haas. Genazzi è invece al fianco di Schäppi e Baltisberger.

Le prime fasi di gara sono di marca elvetica, Hofmann e Scherwey creano due brividi al portiere slovacco Ciliak. La Svizzera spinge decisamente all’attacco e anche Frick sfiora il punto di apertura. Sempre e solo rossocrociato, pure Moser a due riprese prova a centrare il bersaglio. La Slovacchia agisce invece di rimessa, il primo pericolo Berra lo corre al 9’. Il futuro friborghese è abile a bloccare un tentativo di Turco. Poco dopo Berra si ripete sventando una minaccia di Bakos. Un po’ all’improvviso, quando l’offensiva svizzera pare essersi placata, ecco il vantaggio per i ragazzi di Fischer. Scherwey devia in modo vincente al 12’ una conclusione di Diaz. Sullo slancio del gol d’apertura Hofmann dalla corta distanza manca il possibile raddoppio. Gli slovacchi, una volta digerito lo svantaggio, provano a rimediare e producono uno sforzo offensivo di alcuni minuti. La difesa guidata da Diaz regge però la forza d’urto dell’avversario. Il primo powerplay di serata è per la Svizzera sul finire del primo periodo. La conseguente situazione speciale viene però gestita pessimamente e così si resta sull’1-0, risultato con cui le due contendenti vanno alla prima pausa. Nel complesso il vantaggio è meritato, la Svizzera appare la formazione più veloce e brillante.

Il secondo periodo inizia con i rossocrociati in inferiorità numerica, ma ciò non impedisce loro di ottenere il raddoppio. Scherwey (il migliore dei suoi) inventa un assist di pregevolissima fattura sfruttato da Mirco Müller. 2-0 dunque dopo 20’22’’. Notevole il sangue freddo mostrato dal difensore dei New Jersey Devils nella circostanza. La Svizzera attacca imperterrita, Niederreiter semina il panico e si guadagna un nuovo powerplay. Pure stasera il suo blocco, completato da Corvi e Hofmann, funziona molto bene, anche se non arriva ai livelli di assoluta eccellenza mostrati contro l'Austria. La Slovacchia, in difficoltà, commette un nuovo fallo e così la Svizzera può giostrare per 57’’ in 5 uomini di movimento contro 3. Hofmann a due riprese impensierisce Ciliak, ma altrimenti non ne esce nulla di produttivo. Al 27’ è la Slovacchia a poter agire con l’uomo in più sul ghiaccio. Il boxplay inscenato da Frick e soci si rivela all’altezza della situazione. La Svizzera gestisce il risultato senza troppo affanno, anche se a volte alcuni errori individuali permettono all’avversario di farsi minaccioso. Fischer intuisce un possibile rilassamento e chiama un timeout al 35’, anche perchè un lungo cambio termina con una liberazione vietata dei suoi ragazzi. La Slovacchia continua a premere, la difesa elvetica traballa e Nagy al 36’ impegna seriamente Reto Berra. L’estremo difensore è bravo poco dopo a ripetersi fermando un tiro di Skalicky. È il primo vero momento di affanno della serata, ma la Svizzera riesce a portare il 2-0 in salvo alla seconda sirena. 

L’ultimo periodo si apre senza grandi emozioni. In una Royal Arena molto ben popolata (10'915 spettatori) la Slovacchia prova a rientrare, ma la Svizzera si difende con abbastanza ordine. Su di un ghiaccio pessimo non è sempre evidente ricamare grandi trame spettacolari e i giocatori devono stare attenti a non incappare in qualche brutta sorpresa legata appunto alla superficie deficitaria, ma d’altronde il problema si presenta spesso ai Mondiali. Più volte gli inservienti devono intervenire per tentare di riparare i numerosi buchi. Diaz e ciurma cercano di giocare semplice e spesso si limitano ad allontanare il disco senza imbastire grandi tentativi offensivi. Un bello spunto personale lo regala comunque Corvi al 51’, ma la conclusione del grigionese termina a lato. Gli uomini di Ramsay dal canto loro cercano di segnare con conclusioni scagliate dalla distanza e spesso da posizione defilata. La Nazionale svizzera gestisce anche gli ultimi minuti senza particolari patemi d’animo, l’occasione migliore capita sul bastone di Bondra al 56’, ma la mira del figlio del mitico Peter fa difetto. Gli slovacchi a 2’ dal termine tolgono il portiere per far spazio a un ulteriore uomo di movimento, ma la disperata mossa non dà frutti e allora la Svizzera può festeggiare la seconda vittoria al Mondiale danese. Un 2 a 0 assai convincente. 

I risultati della terza giornata

Girone A: Austria-Russia 0-7, Svezia-Repubblica Ceca 3-2, Slovacchia-Svizzera 0-2. Classifica: 1. Russia e Svezia 2/6. 3. Svizzera 2/5. 4. Francia 2/3. 5. Repubblica Ceca 2/2. 6. Slovacchia e Austria 2/1. 8. Bielorussia 2/0

Girone B: Corea del Sud 1-10, Germania-Norvegia d.p. 4-5, Lettonia-Finlandia 1-8. Classifica: 1. Finlandia 2/6. 2. Stati Uniti 2/5. 3. Canada 2/4. 4. Norvegia 2/3. 5. Lettonia, Danimarca, Germania 2/2. 8. Corea del Sud 2/0

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