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'La qualità sa essere popolare'

Lorenzo Erroi, neodirettore (a sinistra) con l'edi
11 novembre 2017
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Un panorama mediatico complesso e convulso, da sempre, quello ticinese dove navigare sereni - e resistere alle onde del tempo - non è cosa semplice. Servono qualità e agilità, ma anche la flessibilità tipica delle barche snelle, che sanno affrontare i venti senza perdere il controllo del timone. 'Ticino 7', settimanale cartaceo alle soglie del cinquantesimo compleanno, continua il proprio viaggio seguito da oltre 100mila lettori che leggono ogni venerdì le oltre 60mila copie distribuite oggi col 'CdT' e 'laRegione'. Dal 1° gennaio del prossimo anno la rivista passerà integralmente sotto Regiopress, editore de 'laRegione', mentre la direzione verrà assunta da Lorenzo Erroi. Una nuova sfida, un nuovo viaggio all'insegna della rotta tracciata. «Il 'CdT' ci ha comunicato di voler continuare la collaborazione lo scorso settembre e una settimana dopo ha cambiato idea, annunciandoci il suo ritiro. Noi, a questo punto, continuiamo con rinnovato entusiasmo» ci dice Giacomo Salvioni, amministratore unico di Regiopress.


Una rivista storica, 'Ticino7', perché esempio di collaborazione fra tutti i quotidiani ticinesi. Cosa vuol dire per Regiopress assumersi l'intera gestione della testata?

Giacomo Salvioni - Per me è una bella soddisfazione. Saremmo stati disposti a continuare con il 'CdT', che il 15 settembre ci aveva detto di voler andare avanti, salvo poi cambiare idea il 28 dello stesso mese, magari immaginando una conseguente chiusura della rivista. Ma così non sarà. E noi siamo molto fieri di proseguire perché 'Ticino7' è l'unica rivista settimanale su carta patinata da quasi 50 anni. Dal 1° gennaio sarà inserito ogni venerdì nella 'Regione' come sinora, sarà nelle edicole a partire da venerdì mattina e nel primo pomeriggio sarà distribuito in tutte le cassette di '20minuti'. 

Con l'attuale tiratura di quasi 70mila copie?

Salvioni - Certo, resterà uguale. Trentaseimila con 'laRegione' e altrettante nelle cassette di '20minuti'. Questo ci permetterà di mantenere inalterato il tasso di lettura, 106mila lettori, e magari anche aumentarlo.

Perché puntare ancora su una rivista settimanale e cartacea?

Salvioni - È una pubblicazione storica alla quale sono affezionato e come me molti lettori. C'è chi si abbona a 'laRegione' solo per l'edizione del venerdì, per poter così ricevere anche 'Ticino7'.

Una rivista con un ricco passato e molte impronte. Cambierà la linea editoriale?

Lorenzo Erroi - La futura linea editoriale sarà all'insegna della continuità. Non vogliamo certo stravolgere un prodotto che negli anni abbiamo visto crescere e migliorare molto. Dopodiché naturalmente vi saranno margini di cambiamento. Alcune idee ci sono già. Penso a una maggior attenzione verso la vita vissuta nel territorio, non solo personaggi famosi, ma anche coloro che rappresentano la spina dorsale del Ticino e che magari non sono così noti. Realtà però emblematiche per la società e la cultura nella quale viviamo.

Un settimanale elegante, patinato, e molto diffuso. Quasi un miracolo...

Salvioni - Beh, sì. Cinquantadue volte all'anno, in molte case, è una realtà importante.

Una diffusione così capillare comporta responsabilità non indifferenti perché coinvolge più sensibilità...

Erroi - Significa trovare un linguaggio e tematiche trasversali che possano interessare tutti. Andando nelle cassette di distribuzione si amplia non solo il numero dei lettori, ma anche l'identikit perché molto probabilmente si avrà a che fare con diverse generazioni ed estrazioni socioculturali sino a oggi magari distanti da questa rivista.

Con la sfida di mediare fra cartaceo e online, immagino.

Erroi - Certamente. Si tratterà di trovare nuove sinergie utilizzando anche i social network e diverse forme digitali per presentare e diffondere il brand. Del resto il confine fra il cartaceo - che resterà centrale - e l'online è sempre più poroso. Se racconti qualcosa d'interessante, sei letto su più vettori.

Popolari, ricordiamolo, non significa per forza essere banali.

Erroi - No, non si deve essere banali. E non penso solo ai contenuti, ma anche all'approccio nei confronti della notizia. Ci deve essere una voce forte, per quanto non esclusiva. Fra gli strumenti a disposizione c'è l'immagine, che si vorrà usare di più come strumento di comunicazione.

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