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Piazza Governo gremita per Ignazio Cassis: 'Da Berna un segnale forte per la coesione nazionale' (Foto)

(Team)
28 settembre 2017
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È in una piazza Governo di Bellinzona gremita che il neo consigliere federale Ignazio Cassis ha preso la parola dopo il corteo che, tra due ali di folla, lo ha condotto dalla stazione ferroviaria a palazzo delle Orsoline, dove si è intrattenuto con le autorità ticinesi.

Quella piazza dove si affaccia pure l'Ufficio del medico cantonale, incarico che Cassis ha ricoperto per undici anni fino al 2008. Un ricordo con cui Cassis ha voluto aprire il suo discorso: "La finestra da cui è partito tutto è quella lì dove c'è quella ragazza bionda che ora si ritira in vergogna. È la mia ex segretaria", ha detto strappando una risata al folto pubblico. "La Svizzera e fondata su sistema di condivisione del potere – ha proseguito –. Sono qui anche grazie a chi, nei miei anni nell'amministrazione cantonale, mi ha insegnato le regole della politica. A chi, quando sono arrivato con la mia mente scientifica, mi ha detto 'Se vai avanti così, qui di maggioranze non ne fai più'". 

Poi l'accenno alla ritrovata italianità in governo: "Negli ultimi anni ci siamo chiesti se la Svizzera sarebbe stata capace di valorizzare l'importanza della coesione nazionale. Non eravamo sicuri che la risposta sarebbe stata sì. Un 'sì' che è arrivato mercoledì scorso alle 9.15 (con l'elezione, ndr.)".

In piazza erano presenti pure i rappresentanti di molti cantoni, compreso Ginevra (in rappresentanza anche di Pierre Maudet, sfidante di Cassis) e i Griglioni "che non ho mai dimenticato in questi mesi di campagna e che rappresenterò a Berna". E poi l'accoglienza a Uri: "È stata incredibile, soprattutto se pensiamo che era dedicata a un Consigliere federale che nemmeno parla il dialetto urano. È una cosa che testimonia l'eccezionalità del nostro paese".

Il saluto delle autorità cantonali

A salutarlo, durante i discorsi ufficiali, il presidente del Gran Consiglio ticinese Walter Gianora e il presidente del governo ticinese Manuele Bertoli. Il primo cittadino del Cantone non ha dubbi: con l'elezione di Cassis “la coesione nazionale risulterà rafforzata, e rafforzata pure la salvaguardia della lingua italiana”. Gianora si è inoltre augurato che il neoconsigliere federale ticinese “possa  divenire l'ambasciatore  di un cantone che vuole essere  parte della soluzione dei problemi di questo paese e non parte dei propri problemi verso la Confederazione”. 'Uno per tutti e tutti per uno' – ha citato Bertoli, ricordando il motto scolpito sulla cupola di Palazzo federale –. È l'adagio che lega il nostro Cantone alla Svizzera. E potremmo in fondo parafrasarlo con 'Uno svizzero italiano per la Svizzera e la Svizzera anche per la Svizzera italiana". Bertoli ha quindi rilevato come ora il Ticino dovrebbe smettere di sentirsi poco capoto da Berna: "Questa scusa non ci sarà più".

"Nelle visite del Consiglio federale ho percepito molto calore e autenticità, ma anche timori e inquietudini – ha rilevato parlando in italiano il consigliere federale uscente Didier Burkhalter –. Si sentiva forte l'esigenza di collegare meglio Ticino e Svizzera, farsi capire meglio". Ticino che ora siede in governo, ha rilevato. "Vivere in Consiglio federale – ha proseguito – è come scalare una delle nostre montagne: ci sono dei rischi, ma anche immense opportunità. In particolare quella di abbracciare con uno sguardo quello che è vicino e quello che è lontano. Quello che già esiste e quello che può accadere. Buon viaggio attraverso questo paese".

La cena e il rientro

Dopo i discorsi ufficiali, gli invitati alla giornata si sono recati al Palasport di Bellinzona per il banchetto d'onore: sulle tavole dei commensali sono state servite specialità tipicamente ticinesi. Alle 20.03 la partenza, di nuovo in treno, verso Berna dove il neo-consigliere federale è arrivato alle 22.35.

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