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Civica, il Ppd replica a Siccardi: se il 24 passa il 'no' la responsabilità è solo sua

(Sara Solcà)
10 settembre 2017
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“Se il 24 settembre il popolo ticinese dovesse democraticamente bocciare la proposta del Gran Consiglio, le responsabilità saranno esclusivamente del signor Siccardi e del suo comitato promotore, i quali non potranno fare altro che leccarsi le ferite”. Il Ppd non ci sta e replica alle dichiarazioni del primo firmatario dell'iniziativa sull’insegnamneto della civica. “Con un'inserzione apparsa sui quotidiani di sabato il signor Alberto Siccardi, senza troppi giri di parole, dà del bugiardo al vicepresidente del Partito popolare democratico Giorgio Fonio – afferma il Ppd in una lunga nota stampa diramata ieri –. La colpa, secondo Siccardi, aver proferito il falso in concomitanza del Comitato cantonale Ppd. Comitato che poi avrebbe espresso democraticamente il suo parere sul tema della civica (ha raccomandato un 'no' all'oggetto in votazione il 24, ndr)”. Per Siccardi, prosegue il comitato, “non ci sarebbe stato alcun impegno a ritirare l'iniziativa, qualora il Gran Consiglio avesse approvato le modifiche alla Legge sulla scuola. Per chi è minimamente pratico sia di civica sia di storia politica del nostro Paese, sa esattamente che se un parlamento adotta un testo condiviso pure dagli iniziativisti, l'Iniziativa – per logica – viene ritirata. La scelta di non ritirarla, come alcuni membri del comitato promotore hanno sconsigliato e come in passato è sempre stato fatto quando un testo può contare sul sostegno di tutte le parti, mette ora seriamente a rischio l’importante lavoro fatto dalla commissione (la Scolastica, ndr) e gli intenti stessi dell'Iniziativa». Il Ppd ricorda “che il compromesso ora in discussione è stato approvato all’unanimità da tutte le forze politiche, le quali hanno condiviso il lavoro durato ben quattro anni”. Il ritiro dell'iniziativa “avrebbe permesso l'introduzione sistematica della civica nelle scuole ticinesi, senza tutta questa pantomima”. Oggi “chi accusa gli altri di 'voltamarsina' e 'uregettari’, attaccando le scelte democratiche dei comitati cantonali dei partiti, dovrebbe iniziare a guardare in casa propria e al proprio trascorso politico. Civica e democrazia, come le intendiamo sia noi sia il Devoto-Oli, non contemplano repentini e continui cambi di casacca secondo l'occorrenza, bensì la condivisione democratica delle opinioni e l'accettazione del volere della maggioranza”. E poi l'affondo: “Non ci sembra inoltre un grande insegnamento civico nei confronti dei giovani, pagare delle costose inserzioni per denigrare le persone che si sono impegnate con serietà e responsabilità, dopo anni e anni di immobilismo, per trovare una soluzione consensuale e accettabile da tutti”.

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