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In città avremo autostrade virtuali per i droni

8 giugno 2017
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Sopra le nostre teste, tra non molto, ci sarà una nuova autostrada – certo virtuale – ma sempre un'autostrada percorsa da decine di droni impegnati in consegne di merce o in sorveglianza. La sua progettazione è in uno stadio avanzato, a breve i primi test all'aerodromo di Lodrino. Chiasso potrebbe essere la prima città a testarla. È un progetto dell’Istituto Dalle Molle di Studi sull’Intelligenza Artificiale (Idsia) dove i ricercatori insegnano alle macchine a risolvere problemi sempre più complessi, senza che l’uomo dica loro che cosa fare. Si ispirano al cervello umano, cercano di riprodurne l’intelligenza. L'ultima novità è appunto la 'dronovia': “La sfida è far volare i droni in ambienti urbani sfruttando i pali della luce già esistenti per creare delle autostrade virtuali, dove questi robot si muovono in modo controllato trasportando merci. Abbiamo un progetto CTI in corso con l’azienda Paradox Engineering di Novazzano per progettare una ‘dronovia’ e siamo a buon punto. Faremo dei test a breve all’aeroporto di Lodrino, dove abbiamo un’area riservata”, spiega il professor Luca Maria Gambardella, direttore dell'Idsia (Usi e Supsi) a Manno. Il suo team anni fa sviluppò algoritmi LSTM (Long-Short-Term-Memory) per il riconoscimento vocale: quello utilizzato da Google, oggi disponibile per miliardi di utenti di smartphone.

Un nuovo passo verso città intelligenti. Chiasso ha già dato la disponibilità per eventuali test. “L’idea è attrezzare i pali con antenne, così da attirare e smistare i droni (che sono senza Gps). Pianifichiamo corridoi dove viaggiano e non si scontrano. Stiamo progettando un sistema di ricarica e scambio merce in cima al palo. Abbiamo pensato a misure di sicurezza come mini paracaduti per i droni o reti di protezione su zone critiche”, spiega il professor Gambardella. 

Ma i ricercatori dell'Idsia stanno anche insegnando ai droni a collaborare coi segugi per soccorrere chi si perde nei boschi. È la seconda tappa di un progetto in collaborazione con l'università di Zurigo. Infatti i ricercatori dell’Idsia coi colleghi di Zurigo hanno già insegnato ai droni come riconoscere e seguire i sentieri nei boschi in supporto ad operazioni di soccorso (vedi video messo a disposizione dall'Idsia)  

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