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Fischer: "La lezione slovena ci è servita"

7 maggio 2017
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Patrick Fischer è visibilmente sollevato dopo la convincente vittoria ottenuta ai danni della Norvegia: "Sapevamo che sarebbe stata una sfida dura al cospetto di un avversario difensivamente forte. Il primo tempo è stato equilibrato, entrambe le contendenti hanno sprecato diverse occasioni in powerplay. Decisivo è stato il primo gol, ci ha dato lo slancio e il momentum. Dopo il 2-0 siamo stati bravi. Abbiamo mostrato maturità riuscendo a gestire il vantaggio senza praticamente mai correre veri rischi. La lezione di ieri contro la Slovenia ci è servita in questo senso. Genoni inoltre ha giocato in maniera solida. Il powerplay? Un blocco funziona, l'altro no, bisogna tirare di più e creare maggior traffico davanti al portiere avversario".

Particolarmente positiva la prestazione della quarta linea: "Almond, Rüfenacht e Schäppi hanno già giocato assieme durante la preparazione per parecchio tempo. La miscela funziona, i tre praticano lo stesso tipo di  hockey e sono fisicamente forti. Mi fa piacere che abbiano segnato due reti, il duro lavoro paga". Fischer non è sorpreso della vittoria francese contro la Finlandia: "All'esordio contro la Norvegia i locali sono stati vicini al successo, offensivamente sono pericolosi. E poi già contro la Bielorussia si era capito che la Finlandia fosse battibile. Mi ripeto, a questi livelli non ci sono più avversari semplici", conclude il selezionatore. 

Leonardo Genoni, all'esordio in questo Mondiale, è soddisfatto: "Tutto ha funzionato a dovere. Fondamentale è stata la nostra disciplina a livello difensivo. In seguito siamo stati bravi a colpire al momento giusto e con il passare dei minuti la frustrazione norvegese è aumentata. A differenza di ieri contro la Slovenia questa volta siamo riusciti a essere quadrati durante tutto l'incontro". Il portiere è stato pure graziato in qualche frangente. "Sì, la fortuna ci ha aiutati. I nostri avversari hanno colpito 2 o 3 pali. Dovremo analizzare questi episodi". E ora chi difenderà la gabbia contro i transalpini? "Vedremo, se il coach dovesse aver bisogno di me, sarò pronto. È il mio lavoro". 

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