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Seni amputati per errore, premiata l'inchiesta della 'Regione'

(Gabriele Putzu)
26 aprile 2017
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“Qualche anno fa, al Civico tagliarono la gamba sbagliata a un paziente, gli amputarono quella sana. Pensavamo di avere visto il peggio, ma ci sbagliavamo. Alla clinica Sant’Anna di Sorengo, una paziente che doveva subire un’incisione al capezzolo per togliere un tumore, si è risvegliata senza entrambi i seni. Si chiama ‘mastectomia totale bilaterale’. Un intervento radicale che la paziente non necessitava: le sono stati asportati tessuti sani per errore. Una verità che la donna ha scoperto (solo) quattro mesi dopo l’operazione: quell’intervento radicale era riservato ad un’altra signora. In sala operatoria c’è stato uno scambio di pazienti. La signora, che chiamiamo Maddalena, (la sua identità è nota alla redazione), ha deciso di raccontare la sua storia perché avrebbe preferito una maggiore trasparenza”.
Iniziava così l’inchiesta della collega Simonetta Caratti pubblicata il 10 luglio 2015 da questo giornale e che ieri ha vinto il ‘Premio di giornalismo della Svizzera italiana’ promosso da Atg e Cornèr Banca per la sezione “stampa scritta” (ex equo con Federico Franchini per il servizio “L’intrigo malese che imbarazza la Bsi” pubblicato da ‘Area’. In entrambi i casi – si legge nella motivazione della giuria – “si tratta di indagini che muovono in ambiti delicati, non facili da penetrare”. Entrambi i giornalisti, si prosegue, hanno raccolto le informazioni, le hanno verificate e proposte ai lettori con chiarezza”. Due buoni esempi “di giornalismo d’inchiesta sobrio ed efficace”.
In tempi complicati quali sono i nostri, dove non sempre è facile orientarsi fra notizie utili alla propria quotidianità, informazioni vere e “bufale”, il Premio Atg-Corner Banca (senz’altro il più importante della categoria a livello cantonale) acquista oggi – siamo all’ottava edizione – un valore particolare che agli inizi (la prima edizione risale al 2001) certo s’intravvedeva, ma non in maniera così esplicita. Gli ideatori (l’Associazione ticinese dei giornalisti) vollero sin dal principio, col totale consenso dello sponsor Cornèr Banca, mettere l’accento sul giornalismo investigativo, ovvero sull’informazione che presuppone maggior fatica e professionalità. Il tempo ha dato loro ragione. Nessuno infatti può negare che col moltiplicarsi dei mezzi di comunicazione, è contemporaneamente accresciuto il bisogno di orientamento anche in piccole realtà come quella ticinese.
Sempre ieri sera sono stati assegnati anche gli altri premi del settore. Nella categoria ‘Televisione’ hanno vinto Mariano Snider per il servizio “Cresciuti nell’ombra” andato in onda a ‘Falò’ della Rsi e Gianluca Monnier per “Il Giallo della badante” di ‘Patti Chiari’ (Rsi). Menzione per Katia Ranzanici (Falò-Rsi). Ex equo anche nella categoria Radio: Daniel Bilenko e Alessandro Sturaro per “Resto umano”, Rsi-Rete 1 e Monica Bonetti con Roberto Antonini per “Parole da ricordare”, Rsi-Rete 1. Per l’online, i premi sono andati a Jona Mantovan, Alex Ricordi e Fabio Salmina per “Un voto sul nucleare” Rsi-New e a Alessandra Spataro e Nicola Liver per “Il confine di gomma” Rsi-News. Infine per la categoria Fotografia i vincitori sono Samuel Golay di Ti-Press e Alessandro Crinari del Giornale del Popolo. Da alcune edizioni il premio offre visibilità anche ai giovani che manifestano interesse per il giornalismo; “Giornalisti di domani” infatti è il nome dato alla categoria. Ebbene, quest’anno ha vinto Giacomo Agosta, diciannovenne, che sta svolgendo uno stage-studio a ‘laRegione'.

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