Archivio

A sinistra si pensa a un nuovo partito: il FronteAlternativo

(Carlo Reguzzi)
18 marzo 2017
|

Due indizi fanno un prova: nella sinistra ticinese sta per nascere un nuovo partito. Un FronteAlternativo, figlio di quel ForumAlternativo creato nel 2013 dall’ex consigliere nazionale socialista Franco Cavalli e che guarda già alle elezioni (federali e cantonali) del 2019. Quali sono i due indizi? Il primo: l’invito alla conferenza stampa di mercoledì prossimo del Forum. Conferenza stampa alla quale parteciperanno Cavalli e il segretario regionale di Unia Enrico Borelli e indetta poiché, si legge, “il contesto attuale sociale e politico cantonale impone con urgenza un salto di qualità per la creazione di un’alternativa reale e forte in grado d’incidere sulle decisioni collettive”. Il secondo indizio, quello che fa una prova, lo si trova invece nell’editoriale del ‘Quaderno 10’, l’organo del Forum pubblicato ieri: è giunto, si spiega, “il momento di pensare ad un salto di qualità”. Balzo da effettuarsi con la “creazione di un FronteAlternativo”. Il Forum non basta più. “Siamo sempre più coscienti – si legge infatti qualche riga più sotto – di aver bisogno anche di una narrazione politica, che sappia entusiasmare tutti coloro che credono che un altro Ticino è possibile”. Si cercherà quindi di coagulare “tutto quanto sta alla sinistra del Ps” (qualche esempio: Partito comunista, Mps e Pop), così come le “migliaia di ticinesi che oggi non si sentono rappresentati” e i “molti elettori delusi dalla Lega”. Insomma, un nuovo movimento – o partito – “che non escluda all’orizzonte di partecipare alle prossime elezioni legislative del 2019”. E nell’editoriale si delineano già problematiche e ambiti che potrebbero interessare la nuova formazione politica. Cominciando dallo “scandalo al Dipartimento di Gobbi”, quello dei permessi falsi, e il “mastodontico macigno dello scandalo Argo 1” precipitato sul Dss di Beltraminelli che mostrano “un governo allo sbando”. Governo che “si permette di rilanciare” gli sgravi fiscali “per gli azionisti” milionari all’indomani del no alla Riforma III delle imprese. Senza dimenticare l’educazione con il progetto di Bertoli rinominato “La Scuola che non verrà”, i problemi del precariato e i tagli nel sociale. In altre parole: “In questo Cantone c’è un enorme bisogno d’aria fresca e noi abbiamo intenzione di spalancare le finestre”. Chi si affaccerà?

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔