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Fucili d'assalto in mano ai poliziotti. La Polizia cantonale: 'Non in Ticino'

(Ely Riva)
30 novembre 2016
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Fucili d'assalto per i poliziotti ticinesi? Per il momento no, perché dopo “un'approfondita analisi” in relazione all'equipaggiamento e all'armamento “da utilizzare in caso di interventi per contrastare persone in preda a furia omicida o in caso di attentati terroristici” come quelli avvenuti negli scorsi mesi in Europa, “si ritiene che l’attuale dotazione per gli agenti di pattuglia non debba essere rinforzata”.

È questa la risposta della Polizia cantonale, da noi sollecitata dopo la notizia emersa nella trasmissione “10 vor 10” della Srf secondo cui “diverse polizie cantonali hanno ordinato fucili d’assalto”. Tra queste la polizia cantonale bernese: Stefan Blättler, suo comandante e presidente della Conferenza dei comandanti delle polizie cantonali, ha confermato l’adozione della misura, aggiungendo che “diversi” altri corpi si sono equipaggiati senza precisare quali. La polizia cantonale argoviese si era già procurata 50 nuovi fucili d’assalto nel 2015 a seguito della minaccia terroristica in Europa.

l vantaggio delle armi dette lunghe, secondo Blättler, è “che possono essere utilizzate su una maggiore distanza. Si sa che la parte opposta è armata in modo molto professionale”, ha aggiunto. Con il fucile d’assalto si arriva allo stesso livello. Agenti di polizia sono stati formati individualmente all’uso specifico del fucile d’assalto, ha spiegato ancora Blättler, le cui dichiarazioni sono state riprese oggi dall'Ats. Queste “armi sono tuttavia utilizzate solo in situazioni estreme”.

Sul fronte ticinese, come detto, non si è ritenuto di dover procedere. Una valutazione anche di costi e benefici. “In Ticino – evidenzia ancora la Polca – come nel canton Zurigo, gli agenti dei Gruppi di intervento, che hanno in dotazione equipaggiamenti e armi ad hoc, possono celermente intervenire su tutto il territorio cantonale in caso di minaccia accresciuta e puntuale”.

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