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Un giudice dei provvedimenti coercitivi in meno, Meli: a rischio la qualità delle decisioni

(Ely Riva)
28 ottobre 2016
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«Riducendo l’organico anche di una sola unità, con inevitabile conseguente aumento del carico di lavoro per i restanti magistrati, si rischia di compromettere fortemente la qualità delle decisioni emesse dall’Ufficio dei giudici dei provvedimenti coercitivi. Decisioni che attengono a diritti fondamentali, sanciti dalla Costituzione: il diritto alla libertà, quello alla segretezza delle comunicazioni telefoniche e della corrispondenza postale, nonché la protezione della sfera privata più in generale. Per giunta queste decisioni vanno prese nei tempi stretti stabiliti dalla procedura penale, cioè da una legge federale».
Ecco – nelle parole di Edy Meli, presidente dell’Ufficio dei giudici dei provvedimenti coercitivi (gpc) sino al luglio di quest’anno, quando ha optato per il...

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