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Riduzione giudici provvedimenti coercitivi, la Vpod: lanceremo il referendum

(Gabriele Putzu)
19 settembre 2016
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Il taglio proposto? “Un pericoloso attacco alla qualità del sistema giudiziario”. Non usa giri  di parole il Gruppo giuristi del sindacato Vpod nel dirsi pronto a lanciare il referendum contro la riduzione – da quattro a tre – del numero dei giudici dei provvedimenti coercitivi nel caso in cui il Gran Consiglio, da oggi alle prese con la manovra di risparmio, dovesse approvare la misura chiesta dal Consiglio di Stato e dalla maggioranza (Plr, Lega, Ppd e Udc) della commissione parlamentare della Gestione. Misura “invero di scarso effetto finanziario” e, soprattutto, “suscettibile di compromettere seriamente la qualità e la tempestività delle decisioni, che i giudici dei provvedimenti coercitivi sono chiamati a rendere in ambiti particolarmente delicati, come ad esempio quello della privazione della libertà personale”, afferma in una nota la Vpod, per la quale “la corretta dotazione di personale costituisce il presupposto indispensabile per assicurare la qualità delle prestazioni e, nello specifico, della giustizia”. Secondo il Gruppo giuristi, “siamo di fronte a un pericoloso precedente, che aprirà la strada verso una rimessa in causa della qualità dell’insieme della giustizia ticinese”. Peraltro anche il Consiglio della magistratura ha manifestato nelle scorse settimane la propria contrarietà alla prospettata riduzione dei giudici.

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