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L'ultimo sipario di Dimitri. La figlia: 'Non voleva più combattere'

Dimitri mentre interpreta Karl Vester, sabato al Monte Verità
(Adrian Heitmann)
20 luglio 2016
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Si è spento ieri in serata all'età di 80 anni Dimitri, il clown, l’artista, l’eterno giovanotto, divenuto nel tempo mito nazionale. La notizia dell’improvvisa scomparsa era iniziata a circolare sui social network ed è stata confermata poche ore fa dalla famiglia alla Rsi.

Al Blick la figlia Masha ha raccontato le ultime ore del padre, morto nella sua casa nelle Centovalli alle 21.45 dove si trovava con la moglie Gunda. Due ore prima «aveva detto di non sentirsi bene ed era andato a letto», ha raccontato al foglio svizzero-tedesco. «Nelle ultime settimane, di tanto in tanto, diceva di non stare bene, ma non voleva andare dal dottore – ricorda Masha –. È arrivato il suo momento. Non ha sofferto, ma non voleva più combattere».

Nel fine settimana, Dimitri si era esibito al Monte Verità, in uno spettacolo in cui si racconta dei primi vent'anni del monte. Le ultime foto dell'artista lo ritraggono nei panni di Karl Vester. Le rappresentazioni avrebbero dovuto riprendere stasera e proseguire fino al 27 agosto.

Nato ad Ascona nel settembre del 1935 con il nome di Dimitri Jakob Müller (poi ufficialmente cambiato in Dimitri Jakob), iniziò fin da piccolo ad amare il mondo teatrale. Durante e dopo l’apprendistato come vasaio, intraprese lezioni di recitazione, musica, balletto e acrobazia. Nella vivace scena dei teatri di cantina della Berna degli anni ’50, interpretò ruoli secondari in drammi come 'Faust' o 'Come vi piace'. Tutti i piccoli ruoli coperti in gioventù servirono all'artista per elaborare la figura del mimo, clown, uomo amato in tutta la Svizzera e oltre. Trasferitosi a Parigi, frequentò la scuola di Etienne Decroux esibendosi in seguito col Circo Medrano.

Passati gli anni giovanili, ricchi di sperimentazione e accettazione, sempre grata ed entusiasta, di ruoli secondari, la sua prima esibizione da solista avviene ad Ascona nel 1959. Con Porteur era ufficialmente nata la sua personalissima figura di clown. Quella bocca ridente era divenuta il suo marchio di fabbrica.

Dimitri iniziò poi a manifestare la sua forza creativa attraverso altri canali, tra tutte, la pionieristica esibizione al circo Knie nel 1970, con la quale per la prima volta nella storia del circo un clown di teatro diveniva clown di circo.

Nel 1971 fondò con l'aiuto della moglie Gunda, a Verscio il teatro che porta il suo nome. Quattro anni più tardi, nel 1975, avviò l'avventura della Scuola Teatro Dimitri, per la quale scrisse il suo primo pezzo ‘Il clown è morto – evviva il clown’, e nel 1978 la Compagnia Teatro Dimitri. Ma il passo dall’esibizione al circo come clown alla direzione di un intero programma, che collegasse elementi del teatro con quelli del circo tradizionale, si compì nel 1998 quando con la figlia Masha, Dimitri ideò il programma del Circo Monti.

All'uomo sempre artista, che con gioia e dedizione è divenuto mito nazionale, sono stati assegnati negli anni innumerevoli premi e onorificenze, tra cui spiccano lo Swiss Award per la cultura nel 2009 e lo Swiss Award alla carriera nel 2013. Uno dei più grandi clown dello scenario nazionale e internazionale si è spento a due mesi dagli 81 anni, lasciando nel cuore di chi l'ha conosciuto il ricordo di un sorriso pieno di significato.

Ai famigliari giungano le condoglianze de laRegione.

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