Carta canta. Ma il ritornello non è dei più spensierati. L’industria grafica ticinese vive infatti momenti difficili. E le trattative intavolate con il Cantone per spingere chi riceve soldi pubblici a stampare in Ticino hanno portato a un risultato a metà. Il bicchiere, chiosa il direttore dell’associazione di categoria ‘viscom’ Stefano Gazzaniga, è mezzo pieno «se si considera che il Dipartimento finanze ed economia di Christian Vitta, che ringraziamo, ha in sostanza accettato tutte le nostre rivendicazioni». Mezzo vuoto invece sul fronte cultura: dal Decs di Manuele Bertoli «si è ottenuto troppo poco». E in particolare Gazzaniga è rimasto scottato per due questioni. La prima: non si inviterà chi gode di finanziamenti pubblici a rivolgersi ad aziende che sottostanno a un Contratto...