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Reati finanziari, 'boom' delle inchieste nel 2015

(Gabriele Putzu)
7 aprile 2016
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Lo scorso anno la Sezione reati economico finanziari (Ref) ha lavorato a 267 inchieste procedendo a 28 arresti. Come comunica oggi la Polizia cantonale, l'aumento delle inchieste, rispetto alla media degli incarti trattati dal 2010 al 2014, è stato del 24%. 

Alcune attività in cifre:
• 178 perquisizioni sia domiciliari che presso uffici di varia natura
• 99 inchieste nelle quali sono state fornite alla Magistratura dettagliate informazioni di
polizia su persone o società inquisite
• 30 inchieste che hanno richiesto complesse e approfondite ricostruzioni finanziarie
• 49 inchieste minori per cui le indagini di Polizia hanno permesso ai Magistrati di
decidere in merito alle denunce sporte
• 447 interrogatori di persone coinvolte a vario titolo nei procedimenti penali
• 28 persone arrestate a vario titolo nei procedimenti penali

L'aumento del rischio di comportamenti illeciti, sottolinea la Polizia, è legato al fatto che il Ticino, sito nell'orbita del polo economico lombardo, è influenzato, più di altre regioni, dalle conseguenze delle globalizzazione dei mercati e della libera circolazione delle persone. Si legge ancora nel comunicato, che infatti le inchieste legate al settore finanziario e parabancario (fiduciario) traggono spesso origine da fatti o persone legate all’Italia. 

Da uno studio della Kpmg risulta che in Svizzera i reati economici e finanziari noti all’autorità di perseguimento penale ammontano a solo il 15% di quelli realmente commessi sul territorio.

Tra i reati più denunciati troviamo: la falsità in documenti, la truffa, l’appropriazione indebita, l’amministrazione infedele e il riciclaggio di denaro. Aumentano tuttavia le denunce per reati fallimentari quali la bancarotta fraudolenta, la diminuzione dell’attivo in danno dei creditori e la cattiva gestione. L’analisi delle varie fattispecie fa spesso emergere anche reati del codice penale “accessorio” (fiscale, doganale, finanziario...) cui si aggiungono le infrazioni riguardanti la criminalità transnazionale organizzata, la criminalità informatica e quella relativa a transazioni di borsa. La parte dei reati sommersi è tuttavia molto elevata. 


Le imprevedibili diramazioni di molte inchieste finanziarie sono dimostrate da quanto occorso in quella aperta nel 2014 in collaborazione con la sezione Tratta e Sfruttamento
Esseri Umani. Partita da un arresto, si è sviluppata su più fronti legati al mondo dei trasportatori di denaro e dei Money Transfer, alle truffe all’IVA tramite le sponsorizzazioni sportive, alle cassette di sicurezza affittate da privati in locali dismessi dalle banche, al settore dell’edilizia e del credito facile fino al settore delle opere d’arte.

La presenza sul territorio di persone o società prive di capitale che svolgono abusivamente attività fiduciaria è ormai costante. Queste si adoperano per aiutare la clientela estera che detiene in Ticino fondi neri a trasferirli altrove con sistemi e tecniche
perlomeno discutibili o facendo commercio di SA mantello. Società il cui capitale sociale è stato liberato dal primo azionista, i cui costi sono già stati regolati e in cui il cliente non figura neppure all'interno dell'atto costitutivo della stessa che appare quindi totalmente
anonima.

A livello fiduciario si evidenziano le attività svolte da una “fiduciaria” attiva da anni senza regolare autorizzazione, come la costituzione di società (prevalentemente anonime, non operative e senza uffici o stabilimenti propri) con liberazione “fittizia” del capitale, messe poi a disposizione di presunti imprenditori italiani. Le società svizzere, la cui contabilità era carente, spesso falsa, servivano ad alleggerire il carico fiscale di quelle italiane, oppure a far figurare il trasferimento dell’attività stessa in Svizzera; ma anche a svuotare le società italiane, attraverso l’emissione di fatture false, in vista di una liquidazione volontaria. La “fiduciaria” si prestava anche per far ottenere a cittadini italiani (i presunti imprenditori che diventavano azionisti delle SA costituite dalla “fiduciaria”) il permesso di dimora B mediante domiciliazione fittizia.

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