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Batteri nel ghiaccio di derrate alimentari e bevande

(Gabriele Putzu)
28 marzo 2016
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In Ticino il ghiaccio aggiunto alle bevande e usato per le derrate alimentari è "spesso" contaminato. O, quanto meno, è di “qualità microbiologica insufficiente”. Lo rivelano i controlli effettuai dal Laboratorio cantonale che ha individuato il problema in un terzo dei 40 campioni prelevati da bar, osterie e ristoranti del cantone. La causa? La mancata manutenzione delle macchine refrigeranti. Ed è il quarto anno consecutivo che la qualità dei cubetti aggiunti ai drink lascia a desiderare.

“Tredici campioni (33%) sono risultati non conformi per il superamento di uno o più valori di tolleranza – si legge nella nota stampa –. Di questi, 11 campioni sono stati prelevati in un esercizio pubblico, uno durante una sagra e uno in un supermercato”. In 10 campioni sono stati trovati batteri di origine fecale, ovvero Enterococchi ed Escherichia coli. Tre campioni presentavano addirittura “concentrazioni elevate”.

In altri 3 campioni, tutti provenienti da esercizi pubblici, è stato invece trovato lo Pseudomonas aeruginosa, batterio indice di una "scarsa igiene di produzione e conservazione". Sei campioni, rende noto ancora il Laboratorio cantonale “sono risultati invece non conformi “solo” per il superamento del valore di tolleranza per i germi aerobi mesofili”. Tra questi, anche quello prelevato presso un supermercato.

“Dai dati ottenuti emerge chiaramente che la qualità del ghiaccio aggiunto a derrate alimentari o bevande è troppo spesso insufficiente – si fa notare nel comunicato –. Dal momento che per la produzione di cubetti viene utilizzata dell’acqua potabile, controllata regolarmente dalle aziende” che la distribuiscono “e generalmente di ottima qualità, le contaminazioni riscontrate sono da attribuire ad una carenza nella gestione delle macchine del ghiaccio". Le mancanze più importanti riscontrate "sono l’assenza di un piano di pulizia regolare" e la mancanza "di un contratto di manutenzione”.

Una scarsa attenzione all’igiene del ghiaccio che è “una costante degli ultimi 4 anni”.

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