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Auto con targhe ticinesi sequestrata in Italia: il conducente, privo di autorizzazione, denunciato per contrabbando

21 dicembre 2015
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Era alla guida di una Maserati Ghibli con targhe ticinesi di proprietà di una società di Lugano: il conducente, un 55enne cittadino italiano, uomo d’affari residente a Milano, era però privo dell’autorizzazione, rilasciata dagli uffici della Dogana, all’utilizzo della vettura svizzera in Italia. Il 55enne deve ora rispondere del reato di contrabbando. Nè da notizia il Comando provinciale della Guardia di finanza di Lodi. Auto e conducente sono stati fermati dai  militari della Tenenza di Casalpusterlengo nell’ambito delle attività di controllo economico del territorio. In assenza dell’autorizzazione, si legge in una nota della Fiamme Gialle, il veicolo svizzero risultava quindi introdotto sul territorio italiano “illecitamente”: di conseguenza è stato sequestrato e affidato in custodia al competente ufficio doganale di Milano Linate. Il 55enne, come detto, dovrà rispondere alla Procura della Repubblica di Lodi del reato di contrabbando.
Il fenomeno della circolazione in Italia di veicoli con targhe estere e utilizzati regolarmente da cittadini italiani, ricorda la Guardia di finanza, “sta assumendo una certa rilevanza, consentendo ai medesimi di aggirare alcuni profili del regime fiscale tributario nazionale, di non comparire come intestatari di autoveicoli di lusso, di rendere più difficili o del tutto vane le procedure per il recupero di sanzioni amministrative in seguito a violazioni del Codice della strada”. Inoltre, nel caso di automezzi immatricolati in Paesi esterni all’Ue, come in questo caso, il veicolo “può fruire di un regime di libera circolazione nei paesi terzi, sia pure temporanea, solamente se condotto dallo stesso proprietario o da persona espressamente autorizzata”. Rischiare, ricorda la GdF, “non è conveniente: per ritornare in possesso dell’autovettura sottoposta a sequestro, il proprietario dovrà versare agli uffici delle Dogane di Milano 3 – considerato l’elevato valore del veicolo che aveva solo 2 mesi di vita – una cifra superiore a 70’000 euro, tra imposte evase e sanzioni”.

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