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Tagli alla Srg Ssr, alla Rsi saltano 49 posti di lavoro

6 ottobre 2015
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In seguito alla decisione del Tribunale federale sull’Iva e all’aumento della quota del canone destinata alle emittenti regionali, la Ssr è costretta a fare economie per 40 milioni di franchi annui a partire dal 2016 in tutte le regioni linguistiche. Interessati in prima linea sono i settori dell’amministrazione, dell’informatica e della produzione, ma saranno inevitabili anche alcuni tagli alla programmazione. Si calcola che saranno soppressi circa 250 posti di lavoro: 102 nella Svizzera tedesca, 74 nella Svizzera francese e 49 in Ticino. Parallelamente al pacchetto di risparmi sono previste ulteriori misure volte ad aumentare l’efficienza. 

Gli accantonamenti per la soppressione di posti e i costi aggiuntivi causati dall’Iva dovrebbero generare un deficit considerevole nel 2015. Nel 2016 la Ssr vuole tornare a segnare un risultato positivo.  Il catalogo delle misure è stato approvato dal Comitato direttivo d’intesa con il Consiglio d’amministrazione. La Ssr intende attuare la riduzione di posti di lavoro in modo trasparente e corretto, con senso di responsabilità e coerenza. Prima di arrivare a operare licenziamenti, prenderà in considerazione i pensionamenti anticipati e il blocco delle assunzioni per i posti vacanti. A questo scopo, la Ssr consulterà i collaboratori, il Sindacato svizzero dei massmedia (Ssm)come parte sociale e l’Associazione dei quadri (Adq). I lavoratori avranno quindi la possibilità di presentare proposte per evitare i licenziamenti, limitarne il numero o attenuarne le conseguenze. Parallelamente alla consultazione, la Ssr condurrà trattative con l’Ssm al fine di elaborare un piano sociale. Aprirà inoltre un confronto anche con l’Associazione dei quadri.

Alla base del pacchetto di risparmi vi sono l’imposta sul valore aggiunto e l’aumento della quota del canone destinata alle emittenti locali e regionali. Il 13 aprile 2015 il Tribunale federale ha stabilito che i contribuenti non devono più versare l’Iva sul canone, ma sarà la Ssr a doverla pagare di tasca propria. Tale decisione costerà alla Ssr 35 milioni di franchi l’anno. La nuova legge sulla radiotelevisione prevede un aumento della quota del canone per le emittenti locali e regionali dall’attuale 4 al 6 per cento massimo. All’entrata in vigore della legge, a metà 2016, il Datec ha annunciato la propria intenzione di mettere subito a disposizione dei privati maggiori mezzi finanziari, il cui importo preciso è ancora da stabilire. Tale decisione comporterà per la Ssr una diminuzione delle entrate pari ad almeno 5 milioni di franchi.

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