Svizzera

Occupazione, crollo in Ticino: persi 10 mila posti di lavoro

L'impatto della crisi del coronavirus si riflette pesantemente nel quarto trimestre 2020. I dati in Svizzera

Preoccupante calo degli impieghi
(TI-PRESS)
26 febbraio 2021
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L'occupazione in Svizzera subisce l'impatto della crisi del coronavirus: nel quarto trimestre 2020 il numero di impieghi si è attestato a 5,14 milioni, lo 0,4% in meno allo stesso periodo del 2019, con una perdita di 23'000 posti. Il Ticino è la regione che presenta la contrazione di gran lunga più marcata: -4,4%, un'emorragia di 10'000 posti.

Ticino, il cantone più colpito 

Stando ai dati diffusi oggi dall'Ufficio federale di statistica (UST) tutte le altre zone del Paese subiscono flessioni moderate, con un massimo negativo del -0,8% e in un caso (quello della Svizzera Orientale, che comprende anche i Grigioni) anche con un valore positivo (+0,8%).

Il dato a sud delle Alpi si smarca quindi notevolmente ed è da attribuire in particolare alla diminuzione dei posti nel settore terziario, che si è attestata al 5,1%. Meno forte (anche nel confronto con il resto della Confederazione) è stato per contro l'arretramento nel ramo secondario: -2,0%, da confrontare con il -1,2% a livello svizzero.

Tornando all'ambito nazionale, la flessione è stata più marcata per le donne (-0,6%, -14'000 posti) che per gli uomini (-0,3%, -9000). A livello di singoli rami economici, spiccano il -15,2% annuo di alberghi e ristoranti, pari a 41'000 posti in meno, nonché il -7,8% del segmento attività di ricerca, selezione e fornitura di personale (-10'000 posti). Cali sensibili sono stati osservati anche nelle attività manifatturiere (-8000 posti; -1,2%) e nella costruzione (-6000 posti; -1,6%). In crescita si sono per contro mostrati i comparti sanità e assistenza sociale (+21000; +2,8%), nonché il ramo del commercio al dettaglio (+7000; +2,3%).

Calcolata al netto delle variazioni stagionali l'occupazione totale nel periodo ottobre-dicembre ha segnato un incremento dello 0,1% rispetto a luglio-settembre (+6000 posti), con una crescita nel comparto dei servizi (+0,4%, +14'000) a cui fa da contraltare la flessione nel ramo secondario (-0,3%, -3000). Espresso in equivalenti a tempo pieno il volume di impieghi nel quarto trimestre ammontava complessivamente a 4,0 milioni di posti (-0,4% su base annua).

L'impatto della crisi è riscontrabile anche sui posti liberi, scesi a 65'400, con una perdita di 12'600 rispetto allo stesso periodo del 2019 (-15%). A soffrire sono fra l'altro in particolare i comparti attività manifatturiere (-23%) nonché i servizi di alloggio e di ristorazione (-33%).

Le prospettive di impiego si sono offuscate, annota l'UST sulla base dei sondaggi relativi alla propensione delle imprese ad ampliare gli organici. Il relativo indicatore è sceso (su base annua) del 2,4% a 1,01 punti, con un record negativo nel ramo alberghi e ristoranti (0,89 punti, -10,9%). A livello regionale il Ticino presenta il dato peggiore, con 0,98 punti, e una contrazione più forte della media, pari al -2,9%.

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