Ticino

'Con 'ste chiusure non ci bloccano ma ci sparano ai piedi’

Il presidente di Gastroticino sbotta contro le decisioni del Consiglio federale. Gli aiuti? 'Se son questi meglio non averli, sono subdoli, hanno un prezzo'

Ti-Press
11 dicembre 2020
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Il presidente di GastroTicino Massimo Suter, interpellato dalla ‘Regione’ dopo le comunicazioni giunte dal Consiglio federale in merito alle chiusure per bar e ristoranti, esplode: «Non entro nelle decisioni che si fondano su una evidente crisi sanitaria, va bene. Ma non si mette a posto una crisi sanitaria creando un disastro economico che si somma a un disastro mentale, perché la gente e anche gli esercenti non ne possono più».

La sintesi delle comunicazioni da Berna per Suter è semplice: «Non hanno bloccato un settore economico, gli hanno sparato ai piedi dicendogli che se vuole può ancora camminare sulle mani. Per giunta, sorridendo davanti a stampa e telecamere». A questo punto, «una chiusura sarebbe meno grave e più sopportabile: questa situazione in essere non mette in condizione di lavorare in maniera ottimale e neanche di chiudere, perché si viene indennizzati solo in minima parte. Un’autentica presa in giro». Ne ha anche per gli aiuti, Suter.

Perché a suo avviso nemmeno sarebbero tali: «Il discorso è che con questo miraggio la gente pensa che è tutto risolto, non è vero. Questi aiuti per certi versi è meglio non averli, perché il loro prezzo è talmente subdolo e scritto in piccolo nei contratti che alla fine lo Stato ci prende in giro e dovremmo pure ringraziare».

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