Ticino

Chiusure, il Plr: 'Soffocare economia e vita sociale non aiuta'

I liberali radicali ticinesi rispondono alle decisioni ufficializzate oggi: 'Il benessere della popolazione dipende anche dai posti di lavoro e dalle libertà'

Il presidente del Plr Alessandro Speziali Ti-Press
11 dicembre 2020
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Dopo le decisioni comunicate dal Consiglio federale in materia di contrasto al coronavirus, dal Ticino arrivano risposte anche dalla politica. Il Partito liberale radicale, in una nota stampa, afferma come “soffocare l'economia e la vita sociale non aiuta a vincere la battaglia contro il virus”. Di più: “Berna archivia i principi del federalismo e ignora gli sforzi dei Cantoni più responsabili”, si legge nel testo. Perché “le decisioni odierne del Consiglio federale, che ha deciso per la linea severa nei confronti dei Cantoni sulle misure per far fronte alla pandemia, rappresentano - malgrado le eccezioni - un'ingiusta punizione per realtà come il Ticino e la Svizzera romanda, che molto hanno fatto a tutti i livelli nella lotta al virus. Viviamo un nuovo e pericoloso segnale per lo spirito confederale, non si può vivere nell'incertezza di decisioni che potrebbero cambiare ancora tra pochi giorni, generando ulteriore confusione”.

Per il Plr “mettere in ginocchio gli esercizi pubblici e la ristorazione sarà un colpo molto duro per le economie cantonali”. E “mal si comprendono, infine, le limitazioni previste per musei e biblioteche, dove le norme igieniche sono facilmente rispettabili”.

È importante per i liberali radicali “ribadire che il benessere della popolazione dipende dalla salute fisica ma anche psichica, così come dai posti di lavoro e la loro sicurezza, dalle libertà e dalle relazioni sociali”.  

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