Televisione

I media smentiscono la RTS, che sospende i presunti molestatori

'Constatiamo un importante disfunzionamento', scriveva il direttore Pascal Crittin, 'smascherato' da 24 Heures. Inchiesta affidata a mandatari esterni.

Pascal Crittin, direttore RTS (Keystone)
3 novembre 2020
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La RTS ha sospeso i due quadri accusati in un articolo di Le Temps di presunte molestie sessuali e abusi. Due inchieste sono state aperte e saranno affidate a mandatari esterni. I due quadri rimarranno sospesi per tutta la durata dell'inchiesta, ha annunciato oggi la direzione della RTS in un messaggio interno ai collaboratori. L'azienda ha preso queste misure dopo aver incontrati i sindacati e una rappresentante del collettivo Sciopero delle donne. La direzione sottolinea di avere coscienza "che numerose persone non sono state ascoltate e ce ne dispiaciamo enormemente. Pensiamo alle vittime". E ancora: "Ci siamo resi conto della mancanza di fiducia che è venuta a crearsi e siamo determinati a mettervi fine".

Sono andate così pienamente a segno le rivelazioni di Le Temps relative a molestie sessuali, gesti inappropriati e abuso di potere – presunti – all'interno della RTS denunciati in forma anonima al quotidiano, durante una lunga inchiesta, una trentina di testimoni. Prima dell'annuncio della sospensione, nel pomeriggio si era tornati a parlare di Pascal Crittin. "Constatiamo un importante disfunzionamento", scriveva il direttore della RTS in una e-mail inviata ai suoi collaboratori e pubblicata per intero dal quotidiano romando 24 Heures. In questi giorni, dopo le rivelazioni di Le Temps, Crittin aveva giustificato possibili mancanze della direzione con il fatto che le vittime non si fossero espresse. Stando al 24 Heures, invece, dopo avere rassicurato sul fatto che la direzione si è sempre occupata con "diligenza" e "fermezza" delle segnalazioni di dipendenti, Crittin avrebbe ceduto a una serie di segnalazioni di protesta e malumore dell'organico, inviando quanto, più completamente, segue: "Prendendo un po' di distanza – scrive Crittin nel messaggio – constatiamo un importante disfunzionamento", assicurando che "i dossier che lo meritano" saranno riaperti.

Dieci dipendenti denunciarono

Nel 2014, il Sindacato svizzero dei mass media (SSM) aveva fatto pervenire un dossier alla direzione della RTS, allora guidata dall'attuale direttore generale della SSR Gilles Marchand, che contemplava le testimonianze di abusi di una decina di dipendenti, come SSM ha indicato a 24 Heures. Stando a uno scambio di e-mail che il giornale dice di possedere, varie persone ai vertici di RTS sono state informate delle accuse formulate dai dipendenti, tra cui l'attuale redattore capo dell'attualità televisiva. Un altro messaggio evoca una seduta su questo tema il 5 dicembre 2014, che ha visto presente anche l'ex capo della RTS Marchand. Secondo un'altra e-mail, la direzione ha rifiutato di considerare quelle denunce di abusi nell'ambito di una procedura già in corso contro il quadro "incriminato". 24 Heures ne ha chieste le ragioni a Crittin, ma questi, sostiene il quotidiano, non ha risposto alle sollecitazioni.

Intanto la pressione dalla RTS sale sulla SSR soprattutto per l'incalzare di quotidiani svizzero tedeschi come Tages-Anzeiger e Luzerner Zeitung. Un editoriale del quotidiano zurighese parla di "doppia responsabilità" di Marchand, quale direttore generale di SSR ora, ma anche come capo di RTS fino al 2017, quando gli subentrò Crittin. "Se non è al corrente (dei presunti abusi, ndr) è perché non vuole sapere", scrive l'editorialista.

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