Svizzera

Consiglio federale verso una rapida fine del diritto d'urgenza

Diversi media svizzero-tedeschi svelano il piano di Alain Berset alla vigilia dell'attesa seduta governativa dedicata alla prossima tappa dell'uscita dal lockdown

A passo spedito
(Keystone)
26 maggio 2020
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Il numero di nuovi contagi è basso, lo stesso dicasi di quelli delle ospedalizzazioni e dei decessi. Tre mesi dunque possono bastare. Alain Berset vuole revocare la 'situazione straordinaria' decretata a metà marzo e tornare fra poco meno di tre settimane a una 'situazione particolare'. È quanto si accingerebbe a proporre il ministro della sanità ai colleghi di governo, stando a quanto riferiscono oggi diversi media svizzero-tedeschi. Nella sua attesa seduta di domani, il Consiglio federale dovrebbe anche decidere ulteriori allentamenti delle misure anti-pandemia in vigore dalla metà di marzo.

È un passo di "grande importanza simbolica" ('Tages-Anzeiger') quello che si appresta a raccomandare Alain Berset ai suoi colleghi di governo. Il Consiglio federale ha decretato lo scorso 16 marzo la situazione 'straordinaria' ai sensi della Legge sulle epidemie. Da allora governa in molti ambiti ricorrendo al diritto d'urgenza. E assumendo competenze che in situazioni 'normali' o 'particolari' sono di competenza dei cantoni. Di fatto, ha comunque sempre agito a stretto contatto con questi ultimi. Quando tornerà la situazione 'particolare', l'esecutivo federale potrà continuare a disporre determinati provvedimenti (com'è avvenuto nella prima metà di marzo); dovrà però obbligatoriamente consultare i cantoni, che da parte loro disporranno nuovamente di maggior spazio di manovra.

Pressing dei cantoni, segnali dal Parlamento

Il piano di Berset potrebbe però cozzare contro la volontà di chi in Consiglio federale desidera ingranare una marcia superiore. Non è un mistero che diversi colleghi del friburghese - il ministro delle finanze Ueli Maurer, tra gli altri - vogliano tornare più velocemente alla 'normalità', anche per contenere i danni all'economia. Negli ultimi giorni al Governo sono giunti segnali abbastanza chiari in questo senso.

La situazione straordinaria non è più appropriata e una discussione su come uscirne va avviata adesso, hanno dichiarato al 'Tages-Anzeiger' Benedikt Würth (Ppd/Sg), ancora per pochi giorni presidente della Conferenza dei governi cantonali (Cgc), e il suo successore alla testa della Cgc Christian Rathgeb (Plr), responsabile delle finanze del canton Grigioni. Anche il Parlamento spinge in questa direzione. Oggi si è saputo che le misure adottate dal Consiglio federale e dall’amministrazione per far fronte alla pandemia di coronavirus saranno oggetto di un esame approfondito da parte delle Commissioni della gestione. E sempre oggi, la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati ha dato il suo benestare ai 14,2 miliardi in più per l'assicurazione disoccupazione chiesti dal Consiglio federale, raccomandando però di creare una base legale urgente, anziché passare da una semplice modifica dell'ordinanza di necessità Covid-19 emanata dal Governo, come accaduto per il primo contributo di 6 miliardi.

Assembramenti, eventi, ristorazione, frontiere: ulteriori allentamenti in vista 

Nella sua attesa seduta di domani, il Consiglio federale dovrebbe inoltre decidere ulteriori allentamenti delle misure anti-pandemia. Potrebbe cadere il limite di 5 persone per gli assembramenti nei luoghi pubblici. Secondo il 'Blick', la 'Nzz' e il 'Tages-Anzeiger', Berset vorrebbe autorizzare gruppi fino a 30 persone (50, stando al 'Tages-Anzeiger'). La soglia - precisa la 'Neue Zürcher Zeitung' - verrebbe elevata a 300 persone per i concerti in luoghi chiusi e per gli altri eventi nei quali non si resta seduti, a condizione che gli organizzatori indichino nei rispettivi piani di protezione come intendono evitare il rischio di contagio. Secondo il quotidiano zurighese, laddove gli spettatori sono obbligati a restare seduti o possono farlo (a teatro o negli stadi, ad esempio), sarebbero autorizzati eventi fino a mille persone, beninteso nel rispetto delle norme d'igiene e di distanziamento sociale nonché previa registrazione dei partecipanti. Nel settore della ristorazione, dovrebbe avere le settimane contate la regola delle 4 persone per tavolo. Infine, novità sono attese oggi per quanto riguarda la riapertura della frontiera con l'Italia (cfr. p. 2).

Il Consiglio federale ha già annunciato una terza tappa del processo di riapertura. La data è quella dell'8 giugno e gli allentamenti previsti riguardano - oltre agli assembramenti di più di cinque persone - zoo, giardini botanici, centri benessere, impianti di risalita e altre offerte turistiche (i campeggi, in particolare), così come piscine, scuole superiori, teatri e cinema. Stando alla 'Nzz', che cita fonti bene informate dell'amministrazione federale, anche discoteche, locali notturni e attività simili potrebbero essere autorizzate già tra una decina di giorni. Invece, le manifestazioni pubbliche e private con più di 1000 persone resteranno verosimilmente vietate fino al 31 agosto. Destinata a protrarsi è pure la regola generale dei due metri di distanza. Lunedì all'emissione '10 vor 10' della Srf l'epidemiologo Marcel Salathé, che fa parte della task-force Covid della Confederazione, ha affermato che un allentamento di tale disposizione negli spazi pubblici sarebbe indicata.

 

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