Svizzera

Voto invalidato a Moutier, il Municipio ricorre

La decisione della prefettura del Giura bernse contestata davanti al Tribunale amministrativo, e se necessario fino al Tribunale federale

Keystone
14 novembre 2018
|

Il Municipio di Moutier ha annunciato stamane che presenterà ricorso contro la decisione della prefetta del Giura bernese di invalidare il voto che sanciva il passaggio del comune francofono al canton Giura. Il ricorso sarà inoltrato al Tribunale amministrativo cantonale. Successivamente Moutierpotrà ancora rivolgersi al Tribunale federale.

Lo scorso 5 novembre la prefetta Stéphanie Niederhauser ha invalidato il voto del 18 giugno 2017, nel quale i cittadini di Moutier hanno scelto, con 137 voti di scarto (2067 "sì", ossia il 51,72%, contro 1930 "no" e 45 schede bianche) di lasciare il canton Berna per unirsi al Giura. La prefetta ha giudicato ricevibili i ricorsi depositati da cittadini antiseparatisti per asserite irregolarità, ritenendo in particolare che prima della votazione ci sia stata una propaganda inammissibile da parte delle autorità filoseparatiste di Moutier. I separatisti e il governo cantonale giurassiano l'hanno accusata di aver preso una decisione politica su indicazione del Consiglio di Stato bernese.

In un comunicato di poche righe, il Consiglio municipale di Moutier, annunciando il suo ricorso, chiede al Tribunale amministrativo del canton Berna l'annullamento della decisione della Prefettura del Giura bernese e lo "invita (...) a constatare che il risultato del voto del 18 giugno 2017 è convalidato e del tutto effettivo".

La decisione dell'esecutivo comunale, presa nella seduta di ieri sera, non costituisce una sorpresa. Il Municipio aveva già affermato la settimana scorsa che avrebbe "certissimamente" presentato ricorso contro la decisione della prefetta Niederhauser. Il ricorso dà avvio a una procedura giudiziaria che rischia di andare parecchio per le lunghe. Gli autonomisti, come anche gli antiseparatisti sul fronte opposto, avevano già lasciato intendere da tempo che sarebbero andati fino al Tribunale federale per ottenere ragione. Ancora prima della decisione della prefetta è stata evocata addirittura la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE