Svizzera

Violenza contro le donne, l'appello del Ps

Il Partito socialista denuncia la passività di Consiglio federale e Parlamento. Invocata una campagna nazionale di prevenzione.

(Keystone)
17 agosto 2018
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Una campagna a livello nazionale di prevenzione dalla violenza, specie domestica, contro le donne e maggiori mezzi per accogliere persone minacciate. Sono alcune delle richieste formulate oggi dal Partito socialista (Ps) per contrastare il fenomeno.

"La violenza contro le donne è un fenomeno ancestrale che resta purtroppo una realtà quotidiana in Svizzera nel 2018", ha dichiarato oggi davanti ai media Martine Docourt, vice-presidente della Donne socialiste svizzere.

Tamara Funiciello, presidente di Gioventù socialista, ha puntato il dito contro gli uomini, perlopiù all'origine di questi fatti incresciosi. In Svizzera, ogni due settimane una donna viene uccisa dal suo compagno od ex compagno, ha sottolineato. Il 93% di tutti i crimini gravi registrati nel 2017 vede coinvolti uomini.

La consigliera nazionale Barbara Gysi (Sg) ha rimproverato il Consiglio federale e il Parlamento di guardare dall'altra parte nonostante il Ps abbia più volte denunciato questo stato di fatto. Il Governo non ha giudicato utile istituire un osservatorio indipendente per monitorare il fenomeno della violenza di genere. Si è inoltre mostrato indolente anche per quanto attiene alla lotta contro le molestie quotidiane, persino in Parlamento, e sordo al lancio di una campagna di sensibilizzazione. "Un grave errore – secondo la deputata – alla luce del dramma verificatosi a Ginevra pochi giorni fa dove cinque donne sono state aggredite all'esterno di un ritrovo".

La vice presidente del Ps e consigliera nazionale ticinese, Marina Carobbio, ha messo sotto accusa l'Udc, partito che a suo avviso ha fatto di tutto per impedire l'adozione di provvedimenti concreti.

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