Hockey

Il primo campionato di hockey dopo Seger. Ecco dov'è e cosa fa

Stasera scatta la stagione di National League: dopo moltissimi anni è il primo senza il difensore dello Zsc: 'Sensazione strana. Ma dormo di meno'

TiPress
21 settembre 2018
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Kubi Türkyilmaz segnava su rigore ai padroni di casa inglesi all’europeo. Damon Hill si laureava sulla Williams campione del mondo di Formula 1, l’olandese Richard Krajicek trionfava a Wimbledon, l’Ambrì giocava con il superblocco “sovietico” formato da Petrov, Chibirev e Kvartalnov, mentre nel Lugano militava un certo signor Michael Nylander. Era il 1996. In sostanza un’altra epoca, ricordi così indelebili e così lontani. In quell’anno esordì nella massima lega Mathias Seger. Ora, 22 anni dopo, per la prima volta la stagione di National League partirà senza la presenza del mitico difensore dello Zsc, vera icona dell’hockey elvetico, fresco di ritiro. «È un sentimento strano non essere ai nastri di partenza – racconta Seger –, anche se ho avuto il tempo di prepararmi, il processo di ritiro è stato lungo e poi concludere con un titolo ha reso la fine della carriera più facile. Finora non è così estrema questa sensazione di stranezza, ma credo che al più tardi dopo il primo ingaggio di stasera, con la vera stagione che entra nel vivo, aumenterà».

È stata decisamente un’estate diversa dal solito per l’ormai ex difensore. «Ho girato in lungo e in largo l’Australia in camper. Io e la mia famiglia abbiamo trascorso 3 mesi tra i canguri. È stato bellissimo, davvero tutto perfetto. Ho staccato completamente la spina e mi sono goduto questo momento assieme ai miei cari in una terra lontana. Ti assicuro che la preparazione estiva non mi è mancata per nulla». Il 40enne dedica attualmente tutta la sua vita quasi esclusivamente ai figli. «Già, mentre ero attivo avevo meno tempo per loro. Adesso faccio il casalingo, e poi avere i weekend liberi a disposizione per poter fare tante attività con loro è fantastico. Mia moglie ha invece ricominciato a lavorare». Insomma, uno scambio di ruoli. «Lei ha una formazione, ha fatto degli studi, ma poi, visti i miei impegni, ha sempre badato ai bambini ed è rimasta in sostanza dietro le quinte con il freno tirato a mano. Ora è giusto che possa svolgere pure lei la sua professione e accumulare nuove esperienze in campo lavorativo».

Certo che risulta comunque difficile immaginare a un Mathias Seger sedentario, magari spesso sul divano a grattarsi la pancia, lui che è sempre stato un atleta puntiglioso nella preparazione, una sorta di stakanovista del fisico. «Ogni tanto mi muovo ancora, ma dovrei fare di più. Comunque a livello fisico al momento mi sento bene. Mi sono accorto di necessitare di molto meno sonno da quando ho smesso di giocare. Solo adesso ho veramente capito di quanto sia dura praticare l’hockey: ti ruba tante energie». 

L’ormai ex numero 15 non ha ancora deciso il suo futuro professionale a lungo termine. «Devo ancora valutare e ponderare le varie possibilità. Chiaramente il disco su ghiaccio scorre nelle mie vene, è la mia passione. Potrei restare in questo ambito, ma non ho ancora deciso nulla e non ho fretta. Di sicuro ho ancora bisogno di un po’ di distacco da questo mondo». Per intanto Seger si limiterà a seguire l’imminente campionato da fuori. «Mi mancherà in particolare la vita da spogliatoio, stare con i ragazzi. Questa è la parte migliore dello sport. Ogni tanto andrò alla pista a seguire le partite e probabilmente passerò a trovare la squadra proprio negli spogliatoi al fine respirare nuovamente questa aria a me tanto cara».

Alcuni numeri della sua stupenda e incredibile carriera:
  • 6 titoli nazionali
  • 1 argento mondiale
  • 1 Champions League
  • 1 Coppa Svizzera
  • 1'167 partite in LNA (record assoluto)
  • 16 partecipazioni ai Mondiali (record assoluto)
  • 4 Olimpiadi disputate
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