Estero

Mafia, sgominato il clan Casamonica

Trentuno arresti durante il blitz delle forze dell'ordine italiane nei dintorni di Roma. Legami con le famiglie più influenti della 'ndrangheta calabrese

Ti-Press
17 luglio 2018
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Un gruppo "strutturato" e fortemente unito anche per il vincolo di sangue tra gli affiliati, capace di stabilire solidi legami con le famiglie più influenti della ’ndrangheta calabrese. È stato descritto così dagli inquirenti il "clan Casamonica", sgominato con 31 arresti, durante una conferenza stampa a Roma. Il gruppo aveva una ’roccaforte’ nella zona di Porta Furba, in zona Appia a Roma, e ramificazioni nelle periferie difficili del Tuscolano come Romanina e Tor Vergata e poi nel litorale di Ostia. Un’organizzazione di "difficile penetrazione" per gli inquirenti anche per la lingua che utilizza, un dialetto sinti che non molti sono in grado di interpretare.

Sono due i collaboratori di giustizia, tra cui una donna interna alla famiglia Casamonica, che hanno fornito elementi utili alle indagini dei carabinieri che hanno colpito il clan Casamonica con 31 arresti e la contestazione di associazione a delinquere di stampo mafioso. Il primo ’pentito’ del clan è la ex compagna di Massimiliano Casamonica, fratello di Giuseppe, ritenuto il capo dell’associazione. La donna non sarebbe stata mai bene accetta e avrebbe subito comportamenti che abitualmente il gruppo riservava agli estranei. Fuggita di casa dopo che di fatto sarebbe stata tenuta in stato di segregazione dalle altre donne della famiglia, ad accudire i figli, ha deciso di collaborare. Ora la donna, che ha meno di 40 anni, gode di un programma di protezione.

L’altro collaboratore è un uomo, un calabrese residente da anni a Roma, che per il gruppo avrebbe curato interessi legati al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti.

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