Economia

‘La Finma non è che lo specchio della politica elvetica’

Peter Kunz, professore di diritto economico e comparato, torna sul ‘disastro Credit Suisse’ e sulle sue implicazioni

‘Criticare la Finma nella vicenda Credit Suisse è ingeneroso’
(Keystone)
24 marzo 2023
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Criticare la Finma per la débâcle di Credit Suisse è ingeneroso, perché l'autorità di vigilanza dei mercati finanziari ha le armi spuntate – così hanno voluto i politici – e i banchieri non ne hanno paura: lo sostiene Peter Kunz, professore all'università di Berna.

"Le banche svizzere non temono la Finma", afferma il detentore della cattedra di diritto economico e comparato in un'intervista trasmessa stamani dalla radio romanda Rts. "Penso che gli istituti sappiano che la Finma è sotto diversi aspetti un attore inferiore", aggiunge il 58enne. "Ci sono troppo poche persone alla Finma per controllare veramente e seriamente: c‘è sempre uno squilibrio fra l'autorità e una banca".

Un elemento importante su cui riflettere sono anche le numerose persone che saltano il fosso, cioè dipendenti della Finma che vanno a lavorare per le banche e viceversa, cosa peraltro che non sorprende visti i profili: lo stesso direttore della Finma Urban Angehrn ha lavorato ad esempio in passato per Credit Suisse First Boston. "Lo critico da anni, la Finma è un po’ un centro di formazione per giovani giuristi: vi vengono formati, ma il primo lavoro in cui guadagnano molto bene è in seguito a Ginevra o Zurigo in una banca", dice Kunz a questo proposito.

"Non credo che i funzionari della Finma siano più morbidi con le banche visto che queste rappresentano potenziali datori di lavoro, ma psicologicamente questa relazione di prossimità porta perlomeno a essere più comprensivi, anche perché in primo piano vi sono discussioni sull'autoregolamentazione, più che approcci muscolosi", argomenta il giurista con studi a Berna e a Washington.

"Negli Stati Uniti le autorità di sorveglianza possono procedere in modo drastico: questo vuol dire che i banchieri hanno paura di essere arrestati in vestaglia", osserva lo specialista. "Non dico che bisognerebbe introdurre questo cambiamento di cultura in Svizzera, ma ci si sbaglia se si critica la Finma: non è che lo specchio della politica elvetica, che non ha voluto darle maggiori mezzi di intervento".

Come noto in questi giorni in Svizzera il dibattito sul salvataggio di Credit Suisse si è accesso non solo fra i politici, bensì anche fra i giuristi: l'operazione orchestrata dal Consiglio federale, basata interamente sul diritto d'emergenza (diritto di necessità nella traduzione federale del termine Notrecht), completamente avulsa quindi dalle regole ‘too big to fail’ decise dal parlamento, sta facendo parecchio discutere gli esperti. Ieri Marcel Niggli, professore di diritto penale e di filosofia del diritto a Friburgo, non ha esitato a parlare di "repubblica delle banane" in relazione all'approccio del governo, ravvisando un attacco allo stato di diritto.

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