Economia

Credit Suisse prevede un’inflazione più alta

La banca scommette su un rincaro 2023 che dovrebbe raggiungere l’1,7%, oltre a un aumento pari a 1,75% anche per i tassi della Banca nazionale svizzera

(Keystone)
23 gennaio 2023
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Credit Suisse corregge al rialzo le sue previsioni sull’inflazione in Svizzera e vede aumentare anche i tassi della Banca nazionale svizzera a un livello più elevato di quanto finora supposto.

In un’analisi diffusa oggi, l’ufficio investimenti della banca scommette ora su un rincaro 2023 che dovrebbe raggiungere l’1,7%, a fronte dell’1,5% stimato finora. Peseranno in particolare gli aumenti delle pigioni. Il pronostico per il 2024 resta per contro ancorato all’1,0%.

Allo stesso tempo stando agli esperti di Credit Suisse per combattere l’inflazione la Banca nazionale svizzera dovrà intervenire con maggiore decisione. In questo senso il tasso guida – che in dicembre è stato aumentato di 0,5 punti, all’1,0% – verrà ritoccato verso l’alto di altri 0,5 punti in marzo, contrariamente alla previsione precedente, che limitava la progressione a 0,25 punti.

Un altro giro di vite, solo però di 0,25 punti, arriverà in giugno, con il tasso di riferimento che in tal modo raggiungerà l’1,75%. E a quel livello rimarrà per il resto del 2023 e per tutto l’anno prossimo, sempre secondo lo scenario tratteggiato dagli specialisti di Credit Suisse. "Riteniamo pertanto che la Banca nazionale svizzera non avrà la stessa flessibilità di altre banche centrali nel ridurre il tasso guida nel 2024", si legge nell’analisi.

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