Economia

Risultati più che positivi

La Federazione delle banche Raiffeisen di Ticino e Moesano non ha risentito del 'caso Vincenz'. Utile e volume di crediti in aumento

Da sinistra: Mauro Cavadini e Luca Cimasoni (Foto Ti-Press)
1 marzo 2019
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«A livello regionale, l’attività delle singole banche Raiffeisen non ha risentito dei contraccolpi che hanno toccato Raiffeisen Svizzera lo scorso anno. Nel 2018 è stato introdotto un nuovo sistema informatico che ha richiesto un tempo di formazione adeguato del personale. Semmai è stato quest’ultimo aspetto a rallentare, probabilmente, l’attivià bancaria». Si è espresso in questi termini l’avvocato Mauro Cavadini, presidente della Federazione delle banche Raiffesen Ticino e Moesano per commentare i dati di bilancio che sono comunque in crescita.
Crescono i crediti ipotecari saliti a circa 12,7 miliardi di franchi (+3,6%), come pure i depositi della clientela a 11 miliardi (+2,5%) come pure il numero dei soci a oltre 118 mila e anche i dipendenti. «Si può tranquillamente affermare che un ticinese su tre, contando neonati e ultracentenari, è socio proprietario di una banca Raiffeisen», ha precisato Cavadini. Anche l’utile lordo è in aumento a 93,9 milioni di franchi come pure l’utile al netto di accantonamenti, imposte è salito a 23,3 milioni di franchi. Un trend positivo da anni. A titolo di paragone l’utile netto 2014 era pari a 17,9 milioni.
Una crescita delle attività che è andata di pari passo con la riorganizzazione della rete degli sportelli e delle banche sul territorio alle nuove esigenze della clientela, sempre meno propensa a recarsi fisicamente in banca.
A questo proposito Cavadini segnale che nel corso del 2019 i soci di cinque banche (nel Locarnese e nel Mendrisiotto) saranno chiamati a votare su una proposta di fusione. «Se le rispettive assemble daranno il via libera, il numero delle banche scenderà da 21 a 18», continua Cavadini precisando che non sono fusioni forzate, ma «fisiologiche e mirate a servire meglio la clientela».
E sempre per quanto riguarda i processi di ottimizzazione, lo scorso anno sono stati creati dieci nuovi posti di lavoro a Bellinzona dedicati alla consulenza telefonica. «È possibile chiamare dalle 8 di mattina alle 20 di sera cinque giorni la settimana per ogni esigenza relativa alla propria relazione bancaria», continua Cavadini. I dipendenti sono ora 602.
Da parte sua Luca Cimasoni, direttore di Raiffeisen Svizzera per il Ticino, ha ricordato i tre ecosistemi su cui si punterà nei prossimi anni: le imprese; i giovani (patrimonio e previdenza) e l’abitazione (ristrutturazioni). «Per quanto riguarda il mercato ipotecario non ci aspettiamo grandi correzioni di prezzo. L’obiettivo è quello di crescere in linea con il mercato svizzero e non al di soprao anche perché non c’è un’inversione di tendenza in vista sui tassi d’interesse», ha affermato Cimasoni il quale ha precisato che nel caso nei prossimi anni fosse eliminato il valore locativo (proposta a livello federale, ndr), bisognerà attendersi una diminuzione del volume delle ipoteche. «I debitori saranno incentivati ad ammortizzare il debito in modo più consistente di quanto avviene ora. Un effetto sui ricavi da interesse è possibile che ci sarà». E sempre a proposito di tassi negativi, Cimasoni rassicura che questi ultimi riguardano per ora solo la liquidità delle banche depositata presso la Bns. «Non abbiamo ribaltato questo onere sulla nostra clientela fino a oggi e non intendiamo farlo in futuro», ha commentato il direttore di Raiffeisen.

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