Economia

Apple taglia le stime

Il titolo in borsa perde oltre l’8%. Il Ceo Tim Cook punta il dito contro la Cina

3 gennaio 2019
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Apple rivede al ribasso le stime per il primo trimestre dell’esercizio fiscale, puntando il dito sulla debolezza economica della Cina e sul rallentamento delle vendite di iPhone nel paese. Per i tre mesi che si sono chiusi il 29 dicembre – il trimestre delle festività di Natale, uno dei più importanti per Apple – Cupertino stima ricavi per 84 miliardi di dollari, ben al di sotto dei 91 attesi dagli analisti e degli 89-93 stimati in precedenza dalla società.

Immediata la reazione del titolo in Borsa, che arriva a perdere oltre l’8%. In una lettera agli investitori diffusa dopo la chiusura di Wall Street, Tim Cook parla di un impatto “significativamente maggiore” alle attese della debolezza di alcune economie emergenti, soprattutto della Cina. L’economia del Dragone – spiega – ha iniziato a rallentare nella seconda metà dello scorso anno. Le tensioni commerciali fra Stati Uniti e Cina hanno poi esacerbato ulteriormente le pressioni negative sull’economia cinese. A pesare è anche il dollaro forte: “sapevamo che un dollaro forte avrebbe creato venti contrari”, anche alla luce del suo impatto sulla domanda di iPhone. Il Ceo cerca comunque di rassicurare: “nonostante le difficoltà riteniamo che le nostre attività in Cina abbiano un futuro brillante”.

L’annuncio a sorpresa alimenta i dubbi sulla capacità di Cupertino – la maggiore società al mondo – e dei giganti tecnologici di navigare in un contesto economico sempre più incerto e con una prolungata guerra commerciale. A colpire è soprattutto il fatto che il taglio delle stime arriva a soli 60 giorni dalle precedenti previsioni diffuse dall’azienda. 

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