L'editoriale

Venuta al mondo che c’era il fax

14 settembre 2017
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Il 14 settembre è una data che ci sta particolarmente a cuore. È quella del compleanno della Regione che soffia 25 candeline. Un quarto di secolo è tanto e allo stesso tempo è poco.

È tanto per ciascuno di noi, più o meno un terzo della vita. Già, se ne fanno di cose in 25 anni! Si diventa adulti e si vedono le generazioni alternarsi. È successo anche nelle nostre case ed è successo anche all’interno e alla testa della nostra azienda. Correva il 1992, quando l’editore Giacomo Salvioni tenne a battesimo il nuovo giornale, nato dalla fusione fra Il Dovere e l’Eco di Locarno, puntando con successo su una testata cantonale indipendente, che avesse quale punto di riferimento in redazione non più un partito politico, ma la notizia. Una testata – divenuta negli anni parte di un gruppo – che oggi ha come Ceo il figlio Rocco, che la sta modernamente traghettando nel tempestoso mare delle tecnologie, dei social e del dialogo costante coi lettori. Questo per dire che un giornale di carta e le sue declinazioni in rete sono un corpo vivo, immerso nella realtà del momento e in continuo mutamento.

Grazie a voi lettori! E grazie per la fiducia che ci avete accordato e che continuate ad accordarci. Insieme abbiamo trascorso 25 anni raccontandovi i fatti del mondo vicino e lontano, cercando di metterne a fuoco le molteplici dinamiche e crescendo in esperienza con e per voi.

Un compleanno è anche l’occasione per gettare uno sguardo all’indietro e uno al domani. Guardando all’acqua passata, ci vien da dire che – e lo si vede bene nel leggere i diversi contributi che stiamo pubblicando questa settimana a fondo pagina – il mondo da allora è cambiato radicalmente, soprattutto grazie ai balzi prodotti dall’evoluzione tecnologica. E pensare che alcuni oggetti allora futuristici, oggi fanno già bella mostra nei musei delle telecomunicazioni. Uno per tutti: il fax. Guardando al domani, già sappiamo che ad attenderci ci saranno altre accelerazioni senza precedenti. Anche qui, una per tutte, l’intelligenza artificiale. Saranno momenti di grande transizione che vivremo ancora assieme, provando a raccontarli, capirli, interpretarli e anche ponendoci i mille interrogativi che in fondo tutti si pongono: esperti e profani.

Accanto alle sfide tecnologiche, in questi 25 anni abbiamo anche visto crescere le paure per gli atti terroristici: a partire dallo spartiacque dell’attacco alle Torri gemelle, fino a giungere al pericolo di attentati nelle città di mezza Europa. Altro grosso capitolo trattato e tuttora sul tavolo: quello delle migrazioni, pure esse epocali, dal Sud del pianeta e dalle zone di guerra. Un drammatico capitolo, contrastato anche dalla costruzione di muri e dalla chiusura di confini, che riavvolgono il filo della storia che 25 anni fa era fatto soprattutto di aperture e accordi internazionali. E qui ci fermiamo perché non abbiamo la pretesa di stilare una lista esaustiva. Quello che vogliamo è soltanto menzionare alcune fra le direttrici marcanti, dentro le quali sono successi migliaia, anzi milioni di altri fatti, che abbiamo scritto sulle nostre pagine, sempre rispettosi della fiducia che avete riposto in noi, sottoscrivendo anno dopo anno l’abbonamento. Grazie, quindi, per averci permesso di condividere con voi la nostra professione, che è per noi anche una grande passione. E grazie per l’attaccamento che continuerete a dimostrare. Da parte nostra l’impegno per raccontarvi i fatti (grandi e piccini) dell’attualità continuerà con l’intensità e l’entusiasmo di sempre, realizzando nel miglior modo possibile un giornalismo al servizio della verità e che faccia buon uso delle libertà di stampa e di opinione. Libertà che figurano fra i nostri più preziosi tesori. È su di loro che si fonda la nostra democrazia.

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