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Uva Merlot, poca ma buona

(Davide Agosta)
16 novembre 2017
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Non ci sono più le stagioni di una volta. Dalla percezione retorica popolare – alzi la mano chi non l’ha detto almeno una volta – alla realtà dei fatti, come ben racconta il bilancio della Sezione dell’agricoltura del Dfe a proposito dell’annata viticola 2017, un settore che rappresenta una fetta non indifferente dell’economia agricola ticinese; il solo valore della vendemmia di quest’anno, tanto per dire, ammonta a ben 23 milioni e 200mila franchi, in calo (il 12,4 per cento in meno rispetto alla media decennale) ma pur sempre importante, se poi si considera tutto ciò che in Ticino gira attorno al Merlot. I cambiamenti climatici, dunque, sempre più determinanti sull’andamento delle vendemmie a sud delle Alpi e quella di quest’anno ha registrato una sensibile riduzione del prodotto (pari al 13,3 per cento di Merlot) sempre rispetto alla media decennale, ma – come sempre in queste circostanze – una buona qualità delle uve raccolte grazie a una gradazione media (riferita a tutte le uve Merlot tassate) di 21,6 Brix il che vuol dire superiore alla media degli ultimi dieci anni attestata a quota 21. Meno uva, dunque, ma buona il che fa sperare per la relativa vinificazione; il Merlot viene messo in vendita due anni dopo la vendemmia a prescindere dal trattamento in cantina. La meteo, dunque, arbitro e giudice della qualità e quantità. Si è iniziato con un germogliamento precoce in primavera – per il sole e il caldo – salvo poi subire la gelata nelle notti del 19 e 20 aprile che ha causato danni di varia entità a dipendenza della posizione dei vigneti; problemi seri sono stati registrati sull’intero territorio cantonale e in particolare nelle zone pianeggianti. La stima dei danni effettuata dalla Federviti – precisa la nota della Sezione dell’agricoltura – varia dal 20 all’80 per cento per una superficie complessiva di circa cento ettari. La fioritura è dunque apparsa in anticipo, ma il mese di luglio assai secco ha ridotto le dimensioni degli acini. Precoce anche la maturazione delle uve in anticipo di due settimane rispetto al 2016 e di una rispetto al 2015. Il caldo e l’assenza di umidità hanno dunque ridotto la quantità raccolta (e tassata) di Merlot che si è fermata a 48’750 quintali.

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