Svizzera

Una banconota svizzera su sei presenta tracce di cocaina

(Gabriele Putzu)
11 ottobre 2017
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Grazie al lavoro di diploma di una guardia di confine svizzera una credenza popolare è stata sconfessata. Contrariamente a quanto si credeva, non tutte le banconote presentano tracce di cocaina.

Per dimostrare la tesi è stata utilizzata un’apparecchiatura speciale. Lo strumento a disposizione della guardia di confine, lo spettrometro a mobilità ionica (Ims), misura gli ioni presenti negli stupefacenti o negli esplosivi, si legge nella rivista della dogana svizzera 'Forum D.', pubblicata oggi. Per confermare la tesi, la guardia di confine ha definito un metodo standard per il prelievo di campioni e ha poi analizzato con l’IMS delle banconote in franchi di diversa provenienza.

Per trovare una maggiore quantità di soldi “contaminati”, i contanti sono stati cambiati nelle stazioni e nei bar. Il denaro è considerato contaminato quando almeno l’80% delle banconote di un mazzetto sottoposto al test con l’IMS si rivela positivo.

Secondo lo studio, solo il 16% dei soldi esaminati hanno presentato tracce di droga. La tesi di diploma è stata premiata con la nota migliore del suo anno e ora la guardia di confine sta esaminando le banconote in euro con l’obiettivo di raccogliere dati empirici e stabilire eventuali differenze rispetto alle banconote in franchi.

Nel 2016 l’amministrazione federale delle dogane ha sequestrato contanti con tracce di droga per un valore complessivo di circa 3,1 milioni di franchi, presumibilmente correlati a reati in materia di stupefacenti.

(Ats)

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