Era il 24 luglio del 2005 quando, nel loro appartamento di Pratocarasso a Bellinzona, Ajmal Aziz uccide a martellate la sua giovane moglie. Sullo sfondo un matrimonio combinato fra Svizzera e Pakistan, lo scontro con uno stile di vita (quello della moglie) ritenuto inaccettabile, il timore di un divorzio che lo avrebbe riportato in Pakistan. Per quel delitto, a suo tempo definito “mostruoso”, Aziz venne condannato a 18 anni di carcere.
Ora, 12 anni dopo, con due terzi della pena scontati, Aziz si appresta ad uscire dal carcere, come anticipato dalla Rsi. Una liberazione condizionale che lo vedrà immediatamente rimpatriato in Pakistan. La decisione è stata presa ieri dal giudice dei provvedimenti coercitivi, Maurizio Albisetti. I preavvisi sono statti tutti favorevoli, la sua condotta in carcere sarebbe stata sempre irreprensibile.