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Tutto il peggio del tabacco nei dati dell'Oms

(©Ti-Press/Gabriele Putzu)
28 maggio 2017
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'Il tabacco è una minaccia per lo sviluppo’. È questo lo slogan scelto dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per la giornata mondiale del 31 maggio contro il tabacco, che ricorda che oltre a salvare vite e ridurre le disuguaglianze, un controllo del settore offre benefici anche per l’ambiente.

La maggior parte del peso, ricorda l’Oms, ricade sui Paesi a basso e medio reddito, dove si registra l’80% delle morti premature dovute alle sigarette, che sono sette milioni per il fumo attivo, a cui si aggiungono 890 mila persone che perdono la vita per quello passivo. La coltivazione del tabacco richiede grandi quantità di pesticidi e fertilizzanti e usa nel mondo 4,3 milioni di ettari di terra, contribuendo per il 2-4% alla deforestazione. "L’industria del tabacco – spiega l’organizzazione – produce inoltre oltre due milioni di tonnellate di rifiuti solidi".

Fra le armi a disposizione per combattere il fenomeno, ricorda l’Oms, ci sono i ’pacchetti generici’, privi di marchi, il bando alla pubblicità delle sigarette sotto qualsiasi forma, l’offerta attiva di counseling e assistenza per smettere di fumare, che raddoppiano le chance di successo, ma soprattutto l’aumento delle tasse. "Le tasse sul tabacco sono il rimedio più efficace per ridurre l’uso" – scrivono gli esperti -. Una tassa che aumenta il prezzo delle sigarette del 10% porta a una diminuzione del consumo del 4% nei Paesi ad alto reddito e del 5% in quelli con reddito medio-basso".

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