Estero

Trump a cena con il premier indiano: la prima di un leader straniero nella residenza presidenziale

(Alex Brandon)
26 giugno 2017
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Primo faccia a faccia in serata alla Casa Bianca tra Donald Trump e il premier indiano Narendra Modi, accolto con tutti gli onori e con una cena ufficiale, la prima di un leader straniero nella residenza presidenziale.

Le divergenze non mancano, dal commercio all’immigrazione, passando per l’accordo di Parigi sul clima. Ma l’obiettivo è quello di mantenere la traiettoria dell’alleanza tra i due paesi (già forte sotto la presidenza Obama) nello sforzo di contenere la crescente influenza in Asia della Cina, anche se il tycoon cerca di mantenere un rapporto solido con Pechino per disinnescare la minaccia nordcoreana. È da leggere in questo senso l’accordo da due miliardi di dollari per la vendita (la prima ad un paese non Nato) di una ventina di droni di sorveglianza non armati a New Delhi, per controllare un Oceano sempre più solcato da navi cinesi. La Casa Bianca ha già autorizzato la società costruttrice, la General Atomics Aeronautical Systems, e l’annuncio dovrebbe essere ufficializzato in queste ore. Tra gli altri accordi da discutere, la proposta di spostare in India la produzione di F-16 se la Lockheed Martin vincerà il contratto di fornitura per l’aviazione di quel Paese, secondo il programma ’Make in India’ e ’India first" di Modi. Mantra che hanno anticipato gli slogan di Trump ("buy american, hire american", "America first"). In effetti i due hanno molto in comune: entrambi outsider populisti e nazionalisti, alfieri della lotta al "terrorismo islamico", scettici se non ostili ai media (oggi e’ prevista una dichiarazione congiunta ma non una conferenza stampa), grandi utilizzatori delle reti sociali per raggiungere direttamente la loro base (Trump ha oltre 32 milioni di follower su Twitter, Modi circa 31 milioni). Ma restano alcuni nodi. Come alcune barriere commerciali reciproche (ad esempio sugli investimenti diretti americani e sui prodotti farmaceutici e la frutta indiani) e un deficit commerciale di 30 miliardi di dollari a sfavore degli Usa. O le annunciate restrizioni sui visti H-1B che penalizzerebbero centinaia di migliaia di indiani arruolati da quella Silicon Valley di cui ieri Modi ha incontrato una ventina di amministratori delegati, invitandoli ad investire nel suo Paese. Infine l’accordo sul clima, con le accuse di Trump a New Delhi di aver negoziato la propria adesione in cambio di aiuti per miliardi di dollari. Il Wp si chiede se il loro flirt durerà solo una notte o sboccerà in una vera storia d’amore.

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