Estero

Spari a Parigi, nessun legame con il Belgio. Tre arresti mentre iniziano gli effetti sulla campagna elettorale

Le Pen
21 aprile 2017
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L'essenziale in breve – 

  • Alle 20.50 un 39enne francese radicalizzato è sceso da un veicolo, si è avvicinato a una camionetta della polizia e ha sparato.
  • Un poliziotto è morto, altri due sono stati feriti. Starebbero meglio.
  • L'assalitore è stato ucciso da altri agenti intervenuti in soccorso.
  • L'assalitore era noto all'antiterrorismo per aver manifestato la volontà di sparare a dei poliziotti. Lo aveva già fatto nel 2001 ferendone tre.
  • Lo Stato Islamico ha rivendicato l'attacco.
  • Fermate tre persone vicine all'assalitore
  • La sparatoria avviene a tre giorni dalle presidenziali francesi
  • L'uomo segnalato dal Belgio come collegato all'attacco si è presentato in un commissariato.Riaperti gli Champs-Elysées.

Cade la posta belga, tre fermi in Francia

«Non c’è al momento nessun legame» tra l’attacco a Parigi e il Belgio. Lo ha affermato la Procura federale belga, secondo quanto riporta la tv pubblica fiamminga Vrt.

L’uomo presentatosi spontaneamente al commissariato ad Anversa, che ha un alibi e che nega ogni coinvolgimento nei fatti di Parigi, è noto per casi gravi di traffico di stupefacenti, ma non ha legami con il terrorismo né è noto per essere radicalizzato, riferisce la Procura.

Intanto in Francia tre persone ritenute vicine all’assalitore ucciso dopo la sparatoria sugli Champs-Elysées sono state fermate e interrogate dai servizi antiterrorismo. Si trovavano nelle abitazioni perquisite durante la notte dalla polizia.

L'effetto sulla campagna elettorale

 Toni durissimi nella dichiarazione di Marine Le Pen, la prima a prendere la parola questa mattina, in una conferenza stampa dal suo quartier generale a due passi dall’Eliseo. «Siamo in guerra contro un mostruoso totalitarismo», ha detto la candidata alle presidenziali per il Front National, vestita di nero in segno di lutto. La Le Pen ha invitato tutti all’«unità della nazione e alla lucidità», denunciando il «lassismo e l’ingenuità», ai quali «la nazione deve ora rinunciare».

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