Estero

Spagna, in ottobre una rissa tra indipendentisti e Guardia Civil. L'imputazione è di terrorismo

23 novembre 2017
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Otto giovani militanti indipendentisti della Navarra fra 19 e 24 anni rischiano una condanna complessivamente a 375 anni di carcere per una rissa in un bar di Alsasua, in Navarra, con due agenti spagnoli della Guardia Civil. Tutti sono accusati di "terrorismo" davanti alla Audiencia Nacional di Madrid. Tre sono in carcere preventivo dal momento dell’incidente, il 15 ottobre dell’anno scorso. Dovrebbero restare in carcere fino al processo, previsto dal 17 al 7 aprile prossimo.

È stata la giudice Carmen Lamela, la stessa che ha mandato in prigione i ministri destituiti del Govern di Carles Puigdemont, ad averli incarcerati. La loro incriminazione per "terrorismo", in base alle leggi speciali varate per lottare contro il gruppo armato basco Eta disattivato ormai da 6 anni, ha suscitato numerose proteste in Navarra e nel Paese Basco, perché tutto sembra indicare si sia trattato di una rissa tra persone che avevano bevuto troppo ad una festa di paese. I due poliziotti sostengono di essere sfuggiti ad un linciaggio, ma secondo i difensori degli otto sarebbero stati i due agenti della Guardia Civil ad iniziare la rissa, insultando e minacciando i giovani.

Per La Vanguardia si tratta di un "procedimento di un’altra epoca": episodi analoghi in altre regioni si sono conclusi con "multe e indennizzi". Oltre 80 sindaci di Navarra e Euskadi, fra cui quelli di Bilbao, San Sebastian, Vitoria o Pamplona, hanno denunciato il trattamento "sproporzionato" subito dai giovani.

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