Confine

Smantellata rete di spacciatori attiva nelle scuole superiori del Comasco

(Davide Agosta)
1 gennaio 2017
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Anche giovani studenti ticinesi fra i clienti degli spacciatori che, arrestati o denunciati dai 'baschi verdi' della Guardia di finanza, vendevano sostanze stupefacenti nelle scuole superiori di Como e di Cantù. È qualcosa di più di una ipotesi che prende lo spunto dal fatto che nel corso dell'operazione 'Fokus' sono state rinvenute banconote svizzere, fra cui una da mille e sei da cento franchi, per oltre 5mila franchi. Tra i 22 studenti, dieci dei quali minorenni, ce ne sono 6 che risiedono in Ticino. Durata un paio d'anni, l'indagine era iniziata sulla base della denuncia fatta dal preside di una scuola di Lazzago, alla periferia del capoluogo lariano. Le fiamme gialle hanno accertato che lo scambio di droga (marijuana, hascish e cocaina) avveniva sistematicamente prima dell'inizio delle lezioni, durante gli intervalli e all'uscita da scuola. I successivi approfondimenti hanno permesso di ricostruire l'intera filiera di spacciatori, composto da quattordici persone, di cui sei albanesi, tre dei quali arrestati, e una ragazza che con altri giovani pusher si occupava di vendere lo stupefacente all'interno degli istituti o nelle immediate vicinanze. Preziosa per le indagini è stata la collaborazione dei presidi e dei responsabili delle scuole interessate. Nel corso delle numerose perquisizioni eseguite nei confronti degli indagati sono state squestrate sostanze stupefacenti per oltre tre chilogrammi fra cui un estratto di cannabis, utilizzato per impregnare le normali sigarette. La cocaina sequestrata, era in parte ancora pura e altra già suddivisa in dosi, nascosta in pacchi di riso e pacchetti di caramelle.

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