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Rogo di San Fermo, caso chiuso. Vi morirono quattro fratellini. Unico responsabile, il padre

3 dicembre 2017
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Sul piano giudiziario la strage dei quattro fratellini di via Per San Fermo a Como è un caso chiuso. Il pubblico ministero Mariano Fadda ha chiesto l'archiviazione del caso. L'inchiesta, condotta dai poliziotti della squadra mobile lariana, non ha fatto emergere responsabilità di terzi. Tutto, quindi, è da ricondurre al papà dei bambini, un 49enne italiano di origine marocchina, senza lavoro e senza soldi e con la moglie ricoverata da mesi in ospedale. Tmendo che il Tribunale dei minori fosse intenzionato a portargli via i figli, la mattina del 20 ottobre scorso l'uomo ha appiccato il fuoco nel suo appartamento. E il primo a perdere la vita nel rogo è stato lui. I quattro piccoli (11, 9, 6 e 3 anni) sono morti negli ospedali dove erano stati ricoverati.

Nel corso della notte precedente il fatto l'uomo aveva mandato numerosi messaggi in cui preannunciava un gesto eclatante per farla pagare ai servizi sociali del Comune che, a suo dire, erano responsabili dell'imminente decisione dei giudici milanesi. Quando gli amici dell'uomo al mattino hanno letto il messaggio, la strage si era già consumata. Sulla volontarietà del gesto, peraltro meditato, non vi è nessun dubbio. Il magistrato inquirente non ha ravvisato alcun appunto sul piano penale da muovere ai servizi sociali di Palazzo Cernezzi. Resta tuttavia in sospeso un interrogativo: sarebbe stato possibile evitare la strage dei bambini?

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