Il mondo di Ricky va a passo di corsa. È così che Ricky è se stesso. «Correre mi dà la sensazione di essere libero, in gara mi sento a mio agio». Quando non può correre come una gazzella, come in questo periodo di stop forzato, è un leone costretto in gabbia. «Vivo molto male il dover stare fermo – dice mentre si tocca il braccio destro ingessato –. Sono nato per fare sport. È un bisogno, da sempre».
Intanto è costretto a mordere il freno, a causa della rottura di un polso praticando snowboard durante le vacanze scolastiche. «Mi aveva assicurato che non avrebbe sciato...», lo rimbrotta papà Maurizio; «Non è stata neanche una gran caduta...», ribatte lui. Si punzecchiano a parole, ma gli sguardi dicono altro. Dicono di un forte legame tra due persone che non potrebbero apparire più...