Inchieste

Ragazzi che inciampano

(Enea Ferrari)
21 maggio 2015
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Il filmato è fatto con un telefonino e i volti non sono riconoscibili, né è possibile stabilire dove ciò che stiamo osservando è accaduto. Sappiamo solo che siamo in Ticino. Un giovane col cappuccio in testa si avvicina a un altro e con atteggiamento provocatorio, guardando a tratti il suo interlocutore e a tratti l’amico che lo sta filmando, urla qualcosa a proposito di “gangia”. Con metodi da prevaricatore si rivolge alla sua vittima e le intima ripetutamente di tenere giù le braccia, di neppure abbozzare un tentativo di difesa. Agli occhi dell’osservatore esterno la scena risulta quasi insopportabile. A questo punto il prepotente colpisce il coetaneo con estrema violenza al volto per una, due, tre volte. Le immagini, ancora, fanno l’effetto di un pugno nello stomaco. La vittima barcolla, stramazza al suolo gemendo, forse piangendo, ma l’aggressore non si ferma, continua a infierire, come se l’annullamento dell’avversario non fosse l’obiettivo da raggiungere. Raggomitolato su se stesso il poverino non osa neppure guardare il picchiatore, che gli si avvicina nuovamente e lo prende a calci sul petto. Lì il filmato finisce.

Ce lo ha mostrato, con la garanzia della protezione dell’anonimato dei protagonisti, il magistrato dei minorenni Reto Medici. Che ricorda ancora le reazioni estremamente scosse dei padri degli autori nel momento in cui era stato loro mostrato il contenuto del video.

Anche questo – anche la rete, internet, con le sue molteplici implicazioni – è il penale minorile in Ticino, un settore sensibile della giustizia che apre annualmente poco meno di 900 procedimenti (866 nel 2014, qualche decina di più l’anno precedente) i quali sfociano nella metà circa di decisioni (perché più incarti riguardano una sola persona). Soltanto un’esigua minoranza di queste decisioni è preceduta da un periodo di detenzione preventiva alla Farera. E un numero ancora minore si traduce in un periodo di effettiva esecuzione della pena (se eccede da quella preventiva computata). Per i residenti in Ticino l’esecuzione è possibile unicamente fuori cantone: fino al maggio 2014 a Pramont, e da allora in poi a Palézieux (Vaud), nel nuovo carcere minorile Aux Léchaires. Ancora nessuno, in un anno, ci è stato mandato.

Fra i ragazzi che finiscono in Farera (27 nel 2014; erano 56 nel 2013) la maggioranza (60% circa) è costituita da ladruncoli spediti a rubare in Ticino dai campi rom d’oltre confine. Ne consegue che le 5 celle dell’apposita sezione minorile del carcere giudiziario di Cadro sono state frequentate l’anno scorso da non più di 10-15 ragazzi residenti in Ticino (svizzeri nel 60% dei casi circa). Parliamo, per la stragrande maggioranza, di maschi dai 16 ai 18 anni, autori recidivi di reati contro il patrimonio o reati gravi contro l’integrità fisica, di regola associati al consumo di cannabis.

«La detenzione preventiva può essere pronunciata per ragazzi che abbiano compiuto i 10 anni di età. In Ticino – nota Medici – non è mai successo. L’esecuzione della pena, che avviene in Romandia in base al concordato latino, è invece possibile se l’autore del reato aveva già compiuto 15 anni al momento dei fatti». La detenzione preventiva scatta «se non vi sono alternative praticabili all’incarcerazione», con una procedura che prevede il fermo di polizia per un massimo di 2 ore e l’intervento dell’ufficiale di polizia giudiziaria per l’arresto provvisorio. Poi, entro le 24 ore vi dovrà essere la visita del magistrato dei minorenni per la conferma dell’arresto o la decisione di rimessa in libertà. Rarissime le richieste di proroga al Gpc allo scoccare del 7° giorno «perché si cerca di sfruttare al massimo, ai fini dell’indagine, la prima settimana di carcerazione». Il regime è di principio lo stesso applicato con i detenuti adulti, ovverosia 23 ore in cella e una sola ora d’aria (2 durante il weekend). Tuttavia, dopo 2 giorni di detenzione subentra il diritto alla Scuola In-Oltre, nata nel 2006 proprio per far fronte alle necessità dei minorenni e poi estesa a tutta la popolazione carceraria.

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